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lunedì 20 dicembre 2010

IL 22 DI NUOVO IN PIAZZA, SE CI BLOCCANO IL FUTURO NOI BLOCCHIAMO LA CITTA'


 

 

SE CI BLOCCANO IL FUTURO NOI BLOCCHIAMO LA CITTA'. IL 22 DI NUOVO IN PIAZZA


 «Un episodio gravissimo che ci suscita rabbia, disgusto e indignazione. Rinnoviamo la solidarietà e la vicinanza al nostro compagno ma quello che è accaduto non ci farà essere complici di una rappresentazione mediatica dell'episodio che sembra più volta a delegittimare la giornata del 14 dicembre che alla ricerca della verità». Ad affermarlo sono gli studenti delle Scuole in mobilitazione-Mamiani occupato, a cui si sono aggiunti gli studenti in mobilitazione de La Sapienza, in merito all'aggressione con un casco subita da un 15enne durante i cortei di martedì scorso. Oggi, al Mamiani, lo hanno ribadito davanti ai giornalisti anche se, per spiegare le loro ragioni, si sono affidati ad un comunicato scritto senza permettere che si rivolgessero loro domande e con una ironica provocazione: i giornalisti, ai quali erano stati distribuiti finti occhiali di cartone, sono stati sottoposti ad una finta visita oculistica seguita da referto «riscontrata grave miopia e assenza di prospettiva, si consigliano occhiali prima di guardare il mondo». «I giornalisti continuano ad inseguire spiegazioni semplicistiche e impossibili come l'infiltrato, il black bloc a fronte di una giornata nella quale un'intera generazione ha preso parola con determinazione». «Siamo confusi, storditi e pieni di rabbia - hanno scritto ancora gli studenti, in sintesi - ma soddisfatti, pieni di speranza. Siamo arrivati in oltre diecimila da Piramide (il 14 dicembre scorso, ndr.), tantissimi studenti hanno partecipato a tutti i momenti della giornata con protagonismo e determinazione, ciascuno secondo il proprio sentire». Per questo, fanno sapere, il 22 dicembre saranno di nuovo in piazza. «Nostra intenzione è quella di manifestare accompagnati dallo slogan 'se ci bloccano il futuro, noi blocchiamo la città'. Auspichiamo di non trovare ancora una volta una città militarizzata per manifestare liberamente». Se si fosse chiesto loro, come è scritto nel loro comunicato, 'Siete contro la violenza?', gli studenti fanno sapere «In questi termini, questa domanda non ha senso».


http://www.controlacrisi.org/joomla/index.php?option=com_content&view=article&id=10216&catid=45&Itemid=68



ML.

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