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lunedì 16 luglio 2018

Petizione e Mozione di Sfiducia a Salvini , Firma anche Tu

Crediamo che la misura sia definitivamente colma, chiediamo perciò ai deputati e ai senatori della Repubblica di presentare e votare in Parlamento una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini


Mozione di sfiducia a Salvini. Ora Civati & co. lanciano la petizione contro il ministro
L’iniziativa contro il leader della Lega è stata lanciata dal fondatore di Possibile
 insieme a Beatrice Brignone

"Crediamo che la misura sia definitivamente colma, chiediamo perciò ai deputati e ai senatori della Repubblica di presentare e votare in Parlamento una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini".

Così Giuseppe Civati, su Facebook, annuncia di aver aderito alla petizione (l’ennesima) contro il leader della Lega, lanciata da Beatrice Brignone, segretaria di Possibile, il partito politico (l’ennesimo a sinistra) fondato proprio dall’ex dem nel 2015 dopo la rottura insanabile – e tuttora non sanata – con Matteo Renzi e il Pd.

Civati, poi scrive, di aver sposato la causa lanciata dalla sua segretaria insieme ai compagni di partito Andrea Maestri ed Elly Schlein, oltre a Luca Pastorino di Liberi Uguali. Ma con loro, al momento, ci sono altre 5.554 persone. Obiettivo fissato a quota 7.500.

Bene, scommettiamo che anche al raggiungimento eventuale delle 7.500 firme il tutto altro non sarà che un buco nell’acqua? Per non parlare poi dell'ingenerosa proporzione tra 7.500 e gli 11.020.224 di voti presi (tra Camera e Senato) dalla Lega alle elezioni del 4 marzo.

La petizione contro Salvini
Ecco cosa si legge nell’appello su change.org contro il numero uno del Carroccio, nonché vicepremier e ministro dell’Intero: "Matteo Salvini si è reso responsabile di un conflitto istituzionale senza precedenti con gli altri poteri e istituzioni dello Stato (Presidente della Repubblica e Magistratura) sul tema dell'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e dei reati d'odio". Poi: "Particolarmente censurabile, per la violazione patente e flagrante del principio di non refoulement (non respingimento) di cui all'art. 33 della Convenzione di Ginevra del 1951 sulla protezione dei rifugiati, si configura la condotta serbata dal Ministro nella vicenda Aquarius e, da ultimo, nella vicenda Diciotti, che hanno visto impedito, ritardato o ostacolato l'approdo nel porto sicuro più vicino di persone vulnerabili (bambini, donne incinte, persone malate o ferite)".

E ancora: "Parimenti grave si palesa l'ordine di chiusura dei porti alle navi delle Ong, che ostacola, impedisce o ritarda l'esercizio di un diritto fondamentale, quello di asilo, sancito dall'art. 10 comma 3 della Costituzione italiana. Altresì, costituiscono un punto di insanabile rottura del patto sociale che lega i cittadini della Repubblica tra loro e nei confronti delle istituzioni democratiche, le gravissime affermazioni dello stesso ministro sui cittadini italiani di etnia rom".

Perciò, "chi riveste ruoli istituzionali deve essere fedele alla Costituzione e alla Repubblica e non può, né direttamente né indirettamente, diffondere idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, ovvero istigare a commettere atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi". Tanto premesso, le cittadine e i cittadini sottoscrittori della presente petizione, chiedono ai deputati e ai senatori della Repubblica di presentare e votare in Parlamento una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro dell'Interno Matteo Salvini”.

FIRMA QUI  :  https://www.change.org/p/i-deputati-e-i-senatori-della-repubblica-chiediamo-una-mozione-di-sfiducia-per-matteo-salvini


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domenica 8 luglio 2018

Colletta di Salvini per i 49 milioni da restituire allo Stato italiano

Colletta di Salvini per i 49 milioni da restituire allo Stato italiano


Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano oggi lancia una proposta molto interessante per la Lega di Matteo Salvini: quella di fare una colletta per restituire i 49 milioni dovuti allo Stato italiano. Una bellissima idea che sarebbe bello vedere i leader della Lega attuare in tutte le città italiane.

Quel che sta accadendo alla Lega è già capitato in Germania al partito neonazista Npd, che una decina di anni fa praticamente fallì per una decisione non dei giudici, ma del Bundestag (la Camera bassa), che gli sospese i finanziamenti pubblici (300 mila euro) e gli affibbiò una supermulta di 2,5 milioni (nel 2006 gliene aveva appioppata un’altra da 1,7 milioni) per le gravi irregolarità contabili che avevano pure portato in carcere l’amministratore.

Fu così che un partito scomparve dalla scena politica, per le ripercussioni politiche di un processo penale. E nessuno vi trovò nulla di scandaloso: nelle democrazie i finanziamenti pubblici ai partiti, almeno là dove esistono, sono regolati da norme precise contro ogni abuso. E se poi si scopre un abuso, il partito che l’ha commesso ne paga le conseguenze. Il che non vuol dire che debba per forza sparire come i nazi tedeschi.


La Lega ha avuto alle ultime elezioni 5,7 milioni di voti e, stando ai sondaggi, oggi potrebbe financo superare i 10. Quella di una colletta fra gli elettori, o almeno fra i militanti, potrebbe essere una strada. Ma la mazzata della Cassazione potrebbe essere anche l’occasione per fare di necessità virtù e strutturarsi in maniera più snella ed economica sul territorio, dimostrando che anche il partito più antico su piazza (fondato nel lontano 1989) può fare attività politica con pochi soldi.

Insomma, un vero bel gesto per Matteo Salvini che potrebbe così tangibilmente dimostrare tutta la sua volontà di rispettare le leggi, invece di continuare con i suoi deliri sul golpe della magistratura. Una colletta, perché no?

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