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martedì 17 dicembre 2013

Sesso e Zodiaco


SESSO E ZODIACO



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MUNDIMAGO : Cofanetto Regalo


IMAGO
Ecco il nome delle carte che ho disegnato
ispirandomi all' antico gioco dei
TAROCCHI

Non devi essere un Mago o un Strega
per leggere il Futuro

Non ti spaventare e' solo un gioco 
basato sulle immagini .

Dopo uno studio che ho realizzato in 5 anni 
ho scoperto
 che molti Imperatori , Re e Regine ,
prima di ogni battaglia ,
alla vigiglia di un matrimonio ,
insomma quando dovevano Affrontare una 
Grande decisione sulle sorti del loro Regno ,
si affidavano al loro Mago di corte ,
oppure
 all' Astrologo che interpretava
 il movimento dei pianeti ,
spesso suggerendo soluzioni sbagliate
o negative per il popolo sottomesso .

Ogni giorno si sentono Storie di Finti Guru ,
Gruppi di Satanisti che con Riti Magici ,
Promettono la Realizzazione di chissa' cosa ,
per poi Scoprire che ti Rubano 
Tempo e Denaro
o chiedono Sesso .

Le IMAGO sono Immagini
Iconograficamente Attuali e Semplici ,
le puoi giocare con amici che ti aiuteranno
nell'interpretazione ,
puoi giocarle con i tuoi figli , con la tua compagna ,
ricorda che e' sempre un gioco ,
la decisione finale devi prenderla solo tu
le carte ti possono aiutare 
solo per Avere un'altro punto di vista , 
SDRAMMATIZZARE , IRONIZZARE ,
puo' Essere Utile a Cercare altre Soluzioni 
ALTERNATIVE
e consultarle con amici o persone a te vicine
ti puo' aiutare a condividere i tuoi dubbi e perplessita'
Rendendo piu' stabili e Rafforzano i tuoi rapporti sociali .
Senza doverti Affidare a personaggi
Strani e Ciarlatani , Truffatori .
Gioca con le IMAGO



Ho realizzato un Cofanetto di legno
che contiene il mazzo di Carte 
ed un Libricino di Suggerimenti
che Usando la Legge 
della Casualita' aiuta nella
 Previsione del Futuro
OTTIMO COME REGALO
Perfetto per collezionisti

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Manifesto 50 x 70 centimetri
 Se ti piace chiedimelo nello spazio commenti
Ottimo come regalo
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non sono un
 MAGO
Entra nel mio sito e leggi 
TUTTO
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ABOLIAMO LA RIFORMA DELLE PENSIONI " FORNERO "


ABOLIAMO LA RIFORMA DELLE PENSIONI " FORNERO "

- ANCHE L'OCSE Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico LA RITIENE INIQUA

Perché è importante

LA RIFORMA FORNERO HA PRODOTTO TANTO MALE AI LAVORATORI PENSIONANDI MA ANCHE AI PENSIONATI ITALIANI. ANCHE L'O.C.S.E. Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico la ritiene iniqua.

HA PROVOCATO QUELLA SITUAZIONE DI MALESSERE GENERALE NEI LAVORATORI SPECIALMENTE IN QUELLI ALLA FINE DELLA PROPRIA VITA LAVORATIVA CHE SI SONO VISTI ALLUNGARE LA PROPRIA PERMANENZA NEL MONDO DEL LAVORO DI ALTRI ANNI.

LA RIFORMA HA DISCRIMINATO FORTEMENTE IL MONDO FEMMINILE.

LA RIFORMA HA, DIFATTI, INCISO PESANTEMENTE SULLE LAVORATRICI, LE QUALI OLTRE AL LAVORO IN FABBRICA, NEGLI UFFICI, NELLE SCUOLE DEBBONO AFFRONTARE QUOTIDIANAMENTE COMPRESO IL SABATO, LA DOMENICA, I GIORNI FESTIVI, DURANTE LE FERIE MA ANCHE DI NOTTE E DI GIORNO IL LAVORO DOMESTICO, LA CURA DEI FIGLI L'ACCUDIRE QUESTI ULTIMI E IL CONIUGE E SPESSO ANCHE I GENITORI ANZIANI. COME SI PIU' PRETENDERE DI MANDARLE IN PENSIONE A 70 ANNI.

LA RIFORMA HA DETERMINATO CRISI PSICOLOGICHE ANCHE GRAVI, CRISI DELLE COSCIENZE, SCONVOLGIMENTI NELLE VITE DI TANTI ITALIANI E DISTRUTTO QUELLE PROSPETTIVE E PROPOSITI PRECOSTITUITI DEI LAVORATORI ALLA FINE DELLA PROPRIA CARRIERA.

LA RIFORMA, CON IL NUOVO CALCOLO DELLA PENSIONE COSTITUITO SOLAMENTE DAL TOTALE CONTRIBUTIVO, E NON PIU' DAL VALORE DELL'ULTIMA BUSTA PAGA DEL LAVORATORE, PRODUCE UN IMPORTO MOLTO PIU' BASSO DI PENSIONE, CREANDO, OLTRE A DISPARITA' DI TRATTAMENTO TRA PENSIONATI VECCHI E QUELLI NUOVI, UNA NUOVA SACCA DI POVERTA' NELLA SOCIETA' ITALIANA.

 LA RIFORMA HA PROVOCATO IL FENOMENO DEGLI ESODATI CIOE' QUEI LAVORATORI RIMASTI SENZA STIPENDIO, SENZA PENSIONE, SENZA DIRITTI.

LA RIFORMA HA DISCRIMINATO FORTEMENTE LE PERSONE PORTATRICI DI HANDICAP.

LA RIFORMA NON HA PREVISTO NESSUNA AGEVOLAZIONE PER LE PERSONE INVALIDE CON SERIE PATOLOGIE SPECIALMENTE PER I LAVORATORI DEL PUBBLICO IMPIEGO. ANCHE QUESTI SONO STATI COSTRETTI A LASCIARE IL LAVORO A 70 ANNI. CHE GRANDE RISULTATO PER LA NAZIONE.

 QUESTA RIFORMA PRODUCE INGIUSTIZIE SOCIALI, IMPOVERIMENTO DEGLI ITALIANI MEDI.

LA RIFORMA DETERMINA, INOLTRE, UN AUMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE GIA' AL 47%CAUSANDO PER I NOSTRI FIGLI UN FUTURO INCERTO E DI POVERTA' SE NON DI VERA MISERIA.

LA POLITICA ITALIANA HA GIA' PERSO TANTISSIMO TEMPO PER ELIMINARE TUTTI I DIFETTI DELLA RIFORMA.
LA POLITICA ITALIANA DEVE ANNULLARE NECESSARIAMENTE LA STESSA RIFORMA IN TOTO.
firma qui 






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martedì 26 novembre 2013

La campagna “Taglia le ali alle armi” metti il tuo video


Una serie di video promossi dalla campagna “Taglia le ali alle armi” mostreranno tutte le contraddizioni della scelta di investire miliardi nei cacciabombardieri.
 Il primo appuntamento è "alla stazione"


Prende il via una nuova iniziativa di comunicazione della Campagna “Taglia le ali alle armi”,
 la mobilitazione nazionale che dal 2009
 chiede la cancellazione del programma dei caccia F-35.

Pensata con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su questo tema, da non circoscrivere solo ai momenti di voto parlamentare, la campagna comunicativa si snoderà attraverso una serie di “lanci” di video da qui alle prossime settimane. Con trovate spiritose e divertenti si cercherà di sottolineare la preoccupante inutilità dei soldi investiti negli F-35 e rendere visibile la contrarietà degli italiani - ormai diffusa e maggioritaria – nei confronti di questi cacciabombardieri.

In ogni scena uno “stratagemma” comunicativo farà cogliere un utilizzo differente, ben più importante e ancora possibile, dell’ingente quantità dei soldi pubblici ad essi dedicati. Il primo dei quattro video (attualmente) previsti è ambientato in una stazione ferroviaria, situazione quotidianamente molto familiare - non sempre in senso positivo - a milioni di pendolari nel nostro paese. Grazie al supporto di un gruppo di artisti video, che hanno prestato la propria opera gratuitamente, da oggi la campagna “Taglia le ali alle armi” avrà uno strumento in più nella propria opera di sensibilizzazione e pressione nei confronti del Parlamento.

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Gli autori del video e della serie di “Spot NO F35” per la campagna Sono Giorgio Magarò e Salvatore Laforgia.  da  http://www.rassegna.it/

La campagna “Taglia le ali alle armi” è stata lanciata nel 2009 dalla Rete Italiana per il Disarmo e da Sbilanciamoci! (cui si è aggiunta in seguito come realtà promotrice anche la Tavola della Pace) con l’intento di fermare l’acquisto da parte dell’Italia dei cacciabombardieri d’attacco F-35 Joint Strike Fighter. Principale risultato di questi anni è stato l’aumento di consapevolezza e di informazione di opinione pubblica e politica nei confronti di questo progetto, che ha visto nel 2012 una prima riduzione del numero di velivoli totali previsti.

Le analisi e i documenti della Campagna “Taglia le ali alle armi” contro la partecipazione italiana al progetto F-35 sono raggiungibili a questo indirizzo.
http://www.disarmo.org/nof35/

Un "bellissimo" F-35 oppure... Una serie di video promossi dalla campagna “Taglia le ali alle armi” renderanno visibile, con una dose di ironia, le contraddizioni e i problemi connessi alla scelta di investire miliardi di euro per l’acquisto dei cacciabombardieri F-35

Non possiamo star fermi mentre il programma dei caccia F-35 continua indisturbato...

E' per questo che ha preso il via una nuova iniziativa di comunicazione della Campagna “Taglia le ali alle armi” pensata con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su questo tema: da non circoscrivere solo ai momenti di voto parlamentare.

Una campagna comunicativa si snoderà attraverso una serie di “lanci” di video da qui alle prossime settimane e che potrà diventare un successo solo con il rilancio da parte di tutti i sostenitori e simpatizzanti della nostra mobilitazione.

Con trovate spiritose e divertenti si cercherà di sottolineare la preoccupante inutilità dei soldi investiti negli F-35 e rendere visibile la contrarietà degli italiani - ormai diffusa e maggioritaria – nei confronti di questi cacciabombardieri. In ogni scena uno “stratagemma” comunicativo farà cogliere un utilizzo differente, ben più importante e ancora possibile, dell’ingente quantità dei soldi pubblici ad essi dedicati. Il primo dei quattro video (attualmente) previsti è ambientato in una stazione ferroviaria, situazione quotidianamente molto familiare - non sempre in senso positivo - a milioni di pendolari nel nostro paese.

Grazie al supporto di un gruppo di artisti video, che hanno prestato la propria opera gratuitamente, da oggi la campagna “Taglia le ali alle armi” avrà uno strumento in più nella propria opera di sensibilizzazione e pressione nei confronti del Parlamento.

http://www.disarmo.org/nof35/

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sabato 23 novembre 2013

Un Savoia non sarà ambasciatore di Pompei



Un Savoia non sarà ambasciatore di Pompei

Quando il Sindaco di Pompei, sede del famoso sito archeologico e la Basilica, ha designato Emanuele Filiberto di Savoia ambasciatore di Pompei nel Mondo, ha lasciato sgomenta tanta gente. Per il Meridione d’Italia, sede più di 150 anni fa del prospero e indipendente Regno delle Due Sicilie, i Savoia sono l'emblema della fine dello Stato sotto cui gli Scavi di Pompei sono stati scoperti, studiati e preservati. Chi crede che il Risorgimento sia stato il Sacco del Meridione, un’esportazione di libertà pagata col sangue della popolazione locale, rifiuta l’idea che un Savoia sponsorizzi ciò che non è "suo". Pertanto chiediamo al Sindaco di Pompei di revocare immediatamente l’incarico e designare personalità più degna di tale personaggio “televisivo”. Pompei, luogo celebre nel mondo, ha bisogno solo di tutela e investimenti seri. 
‘A Terr è ‘a nost e nun s’ha ddà tuccà!


Perché è importante

Un popolo che dimentica le sue origini è destinato a scomparire.
 Anche questo piccolo gesto lo può evitare!

Legare il nome di Pompei, celebre in tutto il Mondo per il sito archeologico scoperto sotto il Regno delle Due Sicilie e il Santuario, alla dinastia dei Savoia, che rievoca tristi ricordi di un Risorgimento pagato anche col sangue delle popolazioni del Sud della Penisola Italiana, rappresenta un esempio di amnesia storica a cui rimediare immediatamente.

FIRMA LA PETIZIONE
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venerdì 22 novembre 2013

Stop al consumo del suolo


A Giunta e Consiglio comunale di Genova

 Stop al consumo del suolo!

Lanciata da

Coordinamento di reti, associazioni e comitati genovesi contro il consumo di territorio Considerato l'alto indice di urbanizzazione e impermeabilizzazione del suolo, lo stato di abbandono del territorio ed il rischio idrogeologico che ne consegue, le difficoltà di accesso alla terra per la produzione agricola locale, l'elevato numero di edifici vuoti e l'andamento demografico decrescente, il coordinamento di reti, associazioni e comitati genovesi contro il consumo di territorio chiede che il PUC (Piano Urbanistico Comunale) non preveda ulteriore consumo di terreno libero, nè in superficie, nè sottoterra.

Il comitato promotore:

Rete if, tavolo agricoltura; Forum salviamo il paesaggio, Genova; Acli Liguria; Aiab Liguria; Amici del Chiaravagna onlus; Amici di Pontecarrega; Arci Genova; Attac; Circolo arci barabini di trasta; Circolo arci belleville; Circolo arci culturale Fegino; Circolo arci erba voglio; Circolo arci futuro primitivo; Circolo arci pianacci; Circolo arci zenzero; Comitato acqua bene comune Genova; Comitato acquasola; Comitato contro la cementificazione di Terralba; Comitato protezione Bosco pelato; Coordinamento gestione corretta rifiuti della Liguria (gcr Liguria); Fair; Gestione corretta rifiuti Genova (gcr genova); Italia Nostra; Legambiente lLguria; Le serre di SanNnicola di Castelletto ;Libera Genova; Liguria biologica; Mdc Genova; Medicina democratica; Medici per l'ambiente (i.s.d.e.); Movimento consumatori Liguria; Movimento decrescita felice Genova; Slow food Liguria; Terra! onlus; Vivere in collina; Wwf Genova; Wwf Italia sezione regionale Liguria; Y.e.a.s.t. youth europe around sustainability tables; GasaGenova; A.s.c.i. Liguria; Circolo nuova ecologia; Circolo arci lavoratori sturlesi accipicchia; Slow food Genova; Comitato genitori istituto comprensivo Pra'

Firma anche tu la petizione e condividila con i tuoi amici!

A: Giunta e Consiglio comunale di Genova io cittadino genovese, chiedo che il PUC (Piano Urbanstico Comunale) non preveda ulteriore consumo di terreno libero, nè in superficie, nè sottoterra. Stop al consumo di territorio! Cordiali saluti, [Il tuo nome]

Firmare questa petizione  http://www.change.org/it/petizioni/stop-al-consumo-del-suolo?share_id=wpGVgERlul&utm_campaign=friend_inviter_chat&utm_medium=facebook&utm_source=share_petition&utm_term=permissions_dialog_true
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martedì 19 novembre 2013

La Terra Trema al Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito : Il 29 e 30 novembre e il 1 dicembre


Il 29 e 30 novembre e il 1 dicembre,

 La Terra Trema al Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito.

Incontro. La città che resiste al cemento

Trasformazioni urbane radicali e rapide. Grandi eventi, Expo. Mercati, rendita e speculazione immobiliare. Cementificazione. Agricoltura periurbana e politiche urbane. Resistenze.

Venerdì 29 novembre 2013 ore 20 | Leoncavallo s.p.a.

Modera Alice Boni.

Incontro con: TerreInMoto, OffTopic, Parco Argelati, Parco del Pini Oltre il Pioppeto, Comitato La Goccia, Pagiannunz, Martesana Libera –

Un’oasi alle porte della città. Il Pagiannunz (Parco Giardino dell’Annunziata) appariva così, da una decina d’anni a questa parte, a chi arrivava ad Abbiategrasso, cittadina di 30mila abitanti e a 25km dalla metropoli Milano. Una piccola preziosa porzione di territorio, divisa da una strada, dove l’uomo e la natura si erano ripresi la terra ma anche la storia: da una parte un orto giardino comunitario e un bosco di salici; dall’altra un’area umida, habitat ideale per talpe, ricci, volpi, lepri, pipistrelli, germani reali, gallinelle d’acqua, aironi cenerini e bianchi, cavalieri d’Italia, nitticore, garzette, tritoni crestati e punteggiati, raganelle e rane verdi. Un luogo simbolico ed emblematico se pensiamo che intorno a quest’area pulsante di vita, sorgono tutt’ora: un’enorme area dismessa, un tempo azienda che produceva lavatrici e pentole smaltate; l’ex convento dell’Annunziata costruito nel ’400, oggi praticamente vuoto ma fino al 1996 abitato da una piccola comunità autosufficiente e accogliente poi sfrattata in vista dei lavori di rigenerazione; e un centro sociale, il Folletto25603 che da più di dieci anni, dall’interno della città, da un ex casello ferroviario, promuove riflessioni e progetti sul territorio e l’agricoltura e connessioni con altri luoghi, come Milano con il progetto de La Terra Trema.

Il Pagiannunz, per i suoi abitanti, è stato luogo da osservare nelle sue trasformazioni stagionali, di cui godere per le immagini, i profumi e i colori che sapeva regalare e da scoprire per le molteplici specie animali e vegetali che lo andavano ad abitare. Oggi che questo luogo è stato quasi interamente distrutto, abbiamo la prova che per i suoi proprietari e per gli amministratori pubblici, non ha mai rappresentato tutto ciò. Per i suoi proprietari il Pagiannunz è sempre stato visto come un’area libera da mettere a profitto con la realizzazione di un centro commerciale, housing sociale o un cinema multisala. Nonostante a pochi metri di distanza sorga una delle tante aree dismesse e vi siano, sparse in tutta la città, centinaia di case sfitte e invendute. Per gli amministratori invece il valore di quest’area è sempre stato legato soprattutto alla possibilità di incassare oneri di urbanizzazione e di realizzare servizi per la città e ottenere risorse per ripianare bilanci in sofferenza. Si tratta degli ingredienti fondamentali sui quali dal dopoguerra ad oggi si è basato lo sviluppo delle città e l’economia che oggi è in crisi.

Contro un’area di alto valore paesaggistico e sociale e una comunità desiderosa di volerla salvaguardare, si sono quindi espressi interessi economici e speculativi “legittimi” ma anche, ancora una volta, un modello di sviluppo che resiste alle crisi dei mercati, incluso quello immobiliare, sostenuto da una cultura convinta che la recessione economica si possa superare solo con la ripresa del settore dell’edilizia. Da mesi gli abitanti sono impegnati in una lunga resistenza che ha visto in parte distruggere l’area umida. Una distruzione che è avvenuta a causa di un proprietario interessato a mettere a profitto un’area libera, di un’amministrazione indecisa se adottare uno sguardo di lungo periodo o se cogliere opportunità economiche ma di respiro corto, e di una legge debolissima sul fronte della tutela dell’ambiente e del contenimento del consumo di suolo. Tre elementi comuni che ritroviamo nella metropoli Milano e in tutte le esperienze di città che resistono al cemento in Italia ma anche in Europa e nel mondo. Oltre al Pagiannunz pensiamo ad esperienze come il Parco del Pini Oltre il Pioppeto, il Comitato La Goccia, il Giardino Argelati, la rete NoExpo, le opposizioni alle tangenziali e a tutte le opere di collegamento come TEM, Bre.Be.Mi e Pedemontana. Significativo è poi il progetto delle Vie d’Acqua, che in apparenza ammicca ad una mobilità sostenibile e lenta ma nella realtà modificherà in modo irreversibile i quattro parchi urbani della periferia ovest milanese: Parco Sandro Pertini, Boscoincittà, Parco delle Cave, e Parco di Trenno dove già ha luogo un’assemblea itinerante. Sta poi nascendo una mobilitazione contro le trivellazioni petrolifere del progetto “Melzo” nell’hinterland ad est di Milano che, secondo la Regione Lombardia, non deve nemmeno essere sottoposto a Valutazione d’Impatto Ambientale.

In ognuna di queste “città” troviamo: abitanti che si riprendono spazi di ascolto e di partecipazione sulle questioni che riguardano il futuro dei territori nei quali vivono; occasioni di confronto a livello locale che incrociano trasversalmente e in profondità la società e le istituzioni e i livelli sovralocali; persone che vengono chiamate a rispondere delle proprie responsabilità sul futuro dei luoghi, non demandando più, a un soggetto terzo, il compito di riconoscere diritti e tutelare i cosiddetti “beni comuni”. Si tratta di cambiamenti radicali sul piano delle prassi amministrative, delle leggi e delle relazioni tra poteri forti (politici ed economici). Viene discusso tutto ciò che è ritenuto ovvio, convenzionale e scontato: diritti di proprietà, vocazione “naturale” delle aree, impossibilità di convertire le destinazioni d’uso dei suoli da edificabili a verde pubblico o ad aree da tutelare, grandi progetti che sembrano tanto necessari quanto inevitabili e attori storicamente deputati a decidere sul futuro delle città. Siamo di fronte a esperienze di comunità di persone che provano a costruire nuova giurisprudenza e a tracciare nuove rotte possibili verso politiche più rispettose dell’uomo e della terra e più attente alle trasformazioni sociali e ambientali in corso.

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venerdì 15 novembre 2013

Free The Arctic 30


Negli ultimi 30 anni abbiamo perso

 tre quarti dei ghiacci artici. 

Meno ghiaccio in Artico vuol dire

 poter trivellare alla ricerca di petrolio, 

quello che vogliono fare giganti come Shell e Gazprom.

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Né pirati né vandali. Colpevoli di pacifismo.

Gli Arctic30 hanno cercato di difendere pacificamente

 quello che rimane dell'Artico e sono stati arrestati. 

La salvaguardia di un bene globale 

non è nè pirateria nè vandalismo.


METTICI LA FIRMA


Invia un'email all'ambasciata russa per liberare gli Arctic30

 e fermare le trivellazioni nell'Artico. 






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ECOLOGIA: Terra dei Fuochi : le Rotte dal Nord


Terra dei Fuochi : le Rotte dal Nord




le rotte dal Nord verso la Terra dei Fuochi. 
Domani a Napoli Legambiente nel #fiumeinpiena per archiviare questa triste stagione

In 22 anni sversati nella Terra dei Fuochi circa 10 milioni di tonnellate di veleni, oltre 410mila camion che hanno viaggiato verso le province di Napoli e Caserta
Dal 1991 al 2013 sono state censite ben 82 inchieste per traffico di rifiuti che hanno incanalato veleni da ogni parte d’Italia per seppellirli direttamente nelle discariche legali e illegali della Terra dei Fuochi, gestite della criminalità organizzata casertana e napoletana; inchieste concluse con 915 ordinanze di custodia cautelare, 1.806 denunce, coinvolgendo ben 443 aziende: la stragrande maggioranza di queste ultime con sede sociale al centro e al nord Italia. In questo quarto di secolo lungo le rotte dei traffici illeciti è viaggiato di tutto: scorie derivanti dalla metallurgia termica dell’alluminio, polveri di abbattimento fumi, morchia di verniciatura, reflui liquidi contaminati da metalli pesanti, amianto, terre inquinate provenienti da attività di bonifica. E ancora rifiuti prodotti da società o impianti, noti nel panorama nazionale, come quelli di petrolchimici storici del nostro Paese: i veleni dell’Acna di Cengio, i residui dell’ex Enichem di Priolo, i fanghi conciari della zona di Santa Croce. In ventidue anni sono stati smaltiti nella Terra dei Fuochi, tra la provincia di Napoli e di Caserta, circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie. ..
Mobilitazione popolare sabato 16 Novembre a Napoli
 per fermare l'ecocidio nella "Terra dei fuochi".
 Non possiamo restare a guardare.
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ECOLOGIA: Terra dei Fuochi : le Rotte dal Nord: le rotte dal Nord verso la Terra dei Fuochi.  Domani a Napoli Legambiente nel #fiumeinpiena per archiviare questa triste stagione...

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mercoledì 13 novembre 2013

Firma Contro la Corruzione


Serena Dandini, presentatrice
Firmo perché le ingiustizie sociali nascono anche dalla corruzione. E la alimentano.
 Un mondo corrotto è un mondo ingiusto, dove vince chi approfitta del potere pubblico, 
a danno di ognuno di noi. 
Firma anche tu!


firma per ottenere trasparenza

e impegno contro la corruzione

petizione 

 rafforziamo ora la legge sullo scambio elettorale

 politico-mafioso

La corruzione è uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza. Pochi paesi dell’Unione Europea vivono il problema in maniera così acuta (fanno peggio solo Grecia e Bulgaria). Si tratta di un male profondo, fra le cause della disoccupazione, della crisi economica, dei disservizi del settore pubblico, degli sprechi e delle ineguaglianze sociali. Durante la campagna elettorale per le elezioni politiche 2013 abbiamo chiesto candidature trasparenti e impegno contro la corruzione. È stato un successo: più di 850 candidati hanno aderito. Ora è venuto il momento di portare in Parlamento la battaglia contro la corruzione. Con questa petizione chiediamo al Parlamento di rafforzare la legge anticorruzione. Concretamente, chiediamo sia modificata la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter).
La corruzione è uno dei motivi principali per cui il futuro dell’Italia è bloccato nell’incertezza. Pochi paesi dell’Unione Europea vivono il problema in maniera così acuta (fanno peggio solo Grecia e Bulgaria). Si tratta di un fenomeno dilagante, fra le cause della disoccupazione, della crisi economica, dei disservizi del settore pubblico, degli sprechi e delle ineguaglianze sociali, che danneggia le istituzioni e la vita quotidiana delle persone. La lotta alla corruzione ha quindi bisogno del sostegno di tutte le diverse forze politiche e di quella parte della società civile che più desidera il cambiamento.

Come primo atto, chiediamo che il Parlamento modifichi l’articolo 416 ter del Codice Penale che disciplina lo scambio elettorale politico-mafioso. È necessario cominciare da questa riforma per spezzare il patto deleterio che lega politico corrotto e mafioso corruttore, condizionando scelte strategiche della vita del Paese e vincolando la libertà elettorale. Rendere efficace la legge significa anche prevenire la pratica diffusa del voto di scambio, che trasforma il voto del cittadino in una merce da barattare.

La modifica del 416 ter è il primo passo, simbolico, per dotare l’Italia di un efficace apparato legislativo contro la corruzione in linea con gli standard europei. Abbiamo chiesto al Parlamento di adottare la riforma nei primi 100 giorni della legislatura. Non ce l’abbiamo fatta, ma siamo riusciti a innescare un meccanismo virtuoso e forse unico nella storia politica repubblicana: si è costituito l’intergruppo parlamentare dei “braccialetti bianchi” del quale fanno parte circa 250 rappresentanti di quasi tutte le forze politiche. La riforma del 416 ter è stata discussa in Commissione Giustizia della Camera e il testo di riforma è stato adottato all’unanimità. Dal 15 luglio si vota alla Camera e infine al Senato: possiamo ancora farcela entro l’estate. Circa 380 parlamentari di diverso colore politico – eletti tra gli 878 candidati che hanno aderito agli impegni di trasparenza chiesti da Riparte il futuro prima delle elezioni e impegnatisi fin un secondo momento – si sono detti disposti a riformare la norma. Un numero incoraggiante ma che può e deve ancora crescere.

Ai parlamentari con il braccialetto bianco, simbolo dell’impegno preso, si aggiungono gli oltre 270 mila cittadini che in pochi mesi hanno firmato per ottenere una politica capace di agire con forza contro la corruzione.

Entra a far parte di questa comunità che vuole far ripartire il futuro dell’Italia.

FIRMA LA PETIZIONE! http://www.riparteilfuturo.it/petizione/

Una buona legge produce una buona cultura.

CAMPAGNA PROMOSSA DA






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domenica 10 novembre 2013

Emergency : Giornata Nazionale del Tesseramento


Emergency è un'associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre,
 delle mine antiuomo e della povertà.
Emergency promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
L'impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contributo di migliaia di volontari e di sostenitori.
Dalla sua nascita a oggi, Emergency ha curato oltre 5 milioni e mezzo di persone in 16 Paesi.

1994 - 2014 VENTI ANNI DI EMERGENCY: Qual è il filo rosso di questo viaggio lungo vent'anni? L'impegno di migliaia di persone a praticare i diritti umani, per tutti. In 20 anni abbiamo curato oltre 6 milioni di persone, insieme con decine di migliaia di sostenitori che hanno deciso di aiutarci con il loro tempo, una donazione, e anche con la sottoscrizione della nostra tessera.

Come ogni anno Emergency scende in Piazza per la Giornata Nazionale del Tesseramento. Fai la tessera di Emergency 2014, unisciti a noi in questo viaggio.

I gruppi di volontari Milaneis saranno presenti con banchetto tra il 15 ed il 17 Novembre nelle seguenti piazze:
 MILANO - sabato 16 dalle 10.00 alle 19.15, piazza Cordusio angolo Mercanti
MILANO - domenica 17 dalle 10.00 alle 19.15, piazza Cordusio angolo Mercanti
MILANO - sabato 16 dalle 11.30 alle 17.00, via Padova 69
MILANO - venerdì 15 dalle 20.00 alle 23.00, Teatro officina via S. Elembardo 2
MILANO - sabato 16 dalle 20.00 alle 23.00, Teatro officina via S. Elembardo 2
MILANO - sabato 16 dalle 10.30 alle 18.00, piazza Argentina angolo Mercadante
 MILANO - domenica 17 dalle 10.30 alle 18.00, piazza Argentina angolo Mercadante
MILANO - sabato 16 dalle 10.00 alle 17.00, corso 22 Marzo angolo via Cadore
 MILANO - domenica 17 dalle 10.00 alle 17.00, corso 22 Marzo angolo via Cadore
MILANO - sabato 16 dalle 9.00 alle 19.00, piazza De Angeli 2
MILANO - sabato 16 dalle 10.00 alle 19.00, piazza Cesariano angolo Canonica
MILANO - Domenica 17 dalle 10.00 alle 19.00, piazza Gramsci
MILANO - sabato 16 dalle 17.00 alle 23.00, Circolo Sempreverdi - via Val di Bondo 13
MILANO - domenica 17 dalle 9.00 alle 19.00, piazza Gae Aulenti
MILANO - venerdì 15 dalle 10.00 alle 16.00, via Festa del Perdono- Università Statale

Emergency offre cure gratuite e di qualità alle vittime della guerra e della povertà.

Emergency costruisce e gestisce: ospedali dedicati alle vittime di guerra e alle emergenze chirurgiche, centri per la riabilitazione fisica e sociale delle vittime delle mine antiuomo e di altri traumi di guerra, posti di primo soccorso (FAP - First aid post) per il trattamento immediato dei feriti, centri sanitari per l'assistenza medica di base, centri pediatrici, poliambulatori e ambulatori mobili per migranti e persone disagiate, centri di eccellenza.

Emergency:

forma il personale locale secondo criteri e standard di alto livello professionale, realizza progetti di sviluppo nei paesi in cui opera, organizza corsi di formazione professionale per i pazienti mutilati e disabili.
I media possono contribuire a far conoscere l'attività di Emergency collaborando alla comunicazione dei suoi progetti e alla diffusione gratuita delle sue campagne di solidarietà.

Per informazioni sui progetti umanitari e le attività di Emergency, contatta la sede di Emergency.

Ufficio stampa nazionale: press@emergency.it, 02 863161; simonetta@emergency.it, 02 863161, 348 3034282.

Per iniziative locali a Roma e nel Lazio: stampa.roma@emergency.it, 06 688151.

http://www.emergency.it/flex/FixedPages/Common/donazioni.php/L/IT/trk/1.17
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NON AFFIDARTI A DEI CIARLATANI GIOCA  LE TUE CARTE 

http://maucas.altervista.org/imago_carte.html

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