Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano oggi lancia una proposta molto interessante per la Lega di Matteo Salvini: quella di fare una colletta per restituire i 49 milioni dovuti allo Stato italiano. Una bellissima idea che sarebbe bello vedere i leader della Lega attuare in tutte le città italiane.
Quel che sta accadendo alla Lega è già capitato in Germania al partito neonazista Npd, che una decina di anni fa praticamente fallì per una decisione non dei giudici, ma del Bundestag (la Camera bassa), che gli sospese i finanziamenti pubblici (300 mila euro) e gli affibbiò una supermulta di 2,5 milioni (nel 2006 gliene aveva appioppata un’altra da 1,7 milioni) per le gravi irregolarità contabili che avevano pure portato in carcere l’amministratore.
Fu così che un partito scomparve dalla scena politica, per le ripercussioni politiche di un processo penale. E nessuno vi trovò nulla di scandaloso: nelle democrazie i finanziamenti pubblici ai partiti, almeno là dove esistono, sono regolati da norme precise contro ogni abuso. E se poi si scopre un abuso, il partito che l’ha commesso ne paga le conseguenze. Il che non vuol dire che debba per forza sparire come i nazi tedeschi.
La Lega ha avuto alle ultime elezioni 5,7 milioni di voti e, stando ai sondaggi, oggi potrebbe financo superare i 10. Quella di una colletta fra gli elettori, o almeno fra i militanti, potrebbe essere una strada. Ma la mazzata della Cassazione potrebbe essere anche l’occasione per fare di necessità virtù e strutturarsi in maniera più snella ed economica sul territorio, dimostrando che anche il partito più antico su piazza (fondato nel lontano 1989) può fare attività politica con pochi soldi.
Insomma, un vero bel gesto per Matteo Salvini che potrebbe così tangibilmente dimostrare tutta la sua volontà di rispettare le leggi, invece di continuare con i suoi deliri sul golpe della magistratura. Una colletta, perché no?
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