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lunedì 27 gennaio 2020

Suonare un Citofono è simile alla Notte dei Cristalli

Suonare un Citofono è simile alla Notte dei Cristalli



Zagrebelsky su Salvini: "Suonare un citofono è molto simile
a quello che accadde in Germania nella tragica notte dei cristalli"

L'ex presidente della Corte Costituzionale a Torino al congresso della sardine

di MARIACHIARA GIACOSA

"Quel gesto, che fa un certo ribrezzo, che ha fatto un leader politico andando a suonare un citofono è molto simile a quello che accadde in Germania nella tragica notte dei cristalli, quando gente comune, e non un leader politico, era stata autorizzata e incitata ad andare nei luoghi dove vivevano e lavoravano gli ebrei per stanarli e metterli alla gogna.". Così il giurista Gustavo Zagrebelsky intervenendo all'incontro con le sardine torinesi.

Sottolineando, poi, che "Salvini non ci sarebbe se non ci fossero i salviniani", Zagrebelsky ha osservato : "la causa della crisi del nostro tempo non è Salvini, Salvini è il prodotto, il problema è che tanti nostri concittadini sono partecipi della visione del mondo che si riconosce in lui. Se non ci fosse Salvini ne emergerebbe un altro, magari peggiore".

"Per questo - ha concluso - sarebbe un errore concentrare tutte le nostre energie nel contestare Salvini, il nostro lavoro dovrebbe essere concentrato in una bonifica sociale partendo dal basso. Nessuna democrazia può esistere in una società malata".

Zagrebelsky aveva aperto il intervento all congresso delle sardine torinesi parlando proprio di "due recenti fatti di cronaca che fanno venire i brividi”. Il riferimento è “alle scritte antisemite comparse sulla porta di casa Rolfi a Mondovi e al citofono di Salvini. In Germania negli anni dell’affermazione nazista - ha detto Zagrebelsky- c’era la caccia al diverso che andava stanato. A tutto questo bisogna reagire e le sardine possono dare il proprio contributo se ciascuno di noi che si sente sardina assume questo impegno sul posto di lavoro, a scuola, tra gli amici, persino per strada. Quando si vede che qualcuno viene maltrattato perché ha pelle di un’altro colore - ha detto - mi colpisce che la gente sta a guardare e non reagisce. Tutti questi sono fattori di imbarbarimento sociale”.

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Aveva promesso di stravincere, invece ha perso, anzi, ha straperso. Ha perso la campagna sui bambini di Bibbiano, ha perso il citofono. E così la destra, scopre di avere un leader mediocre...
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Buonanotte Matteo Salvini hai Straperso

Buonanotte Matteo Salvini hai Straperso


Aveva promesso di stravincere, invece ha perso, anzi, ha straperso. Ha perso la campagna sui bambini di Bibbiano, ha perso il citofono. E così la destra, scopre di avere un leader mediocre.



Stremato. Gonfio in volto. Gli occhi lucidi. Si presenta così a Bologna, davanti alle telecamere, mentre è già calata da ore la nebbia per la regione e adesso anche per lui. Matteo Salvini parla dodici minuti dopo la mezzanotte, il colorito più blu della felpa sgualcita dai mille giri elettorali.

Questa volta non ha funzionato. «Volevo dare la buonanotte agli italiani che vanno a letto perché domani lavorano», concede, mentre la luce sembra all’improvviso spegnersi anche per il Capitano che-tremare-il-mondo-fa. Aveva promesso di stravincere, invece ha perso, anzi, ha straperso.

Ha perso Salvini, ha perso la campagna sui bambini di Bibbiano, ha perso la furbata di farsi votare dai suoi senatori per essere processato sul blocco della nave Gregoretti, ha perso il citofono, l’orrendo numero mediatico della gogna di una famiglia di origine tunisina, bollata come culla di un presunto spaccio di droga. E ha perso, con lui, il racconto insistito
della regione che fu rossa pronta a mutarsi in verde.

Il muro dell’Emilia ha retto l’urto, anche se non è più quello di un tempo. Eppure poteva, se non stravincere, almeno vincere. Cambiando pelle e trasformandosi in moderato, come gli aveva suggerito un emiliano eccellente, il reggiano cardinale Camillo Ruini.


Si giocava anche questo, nella notte del 26 gennaio: la guida della destra italiana, il patto tra i sovranisti e i moderati, come accaduto in Inghilterra con Boris Johnson. Era la premessa per andare alle elezioni anticipate, puntare tutto sulla spallata emiliana. La destra italiana, invece, resta forte, fortissima. Nella regione rossa per eccellenza un elettore su tre ha votato per un partito il cui leader scampanella al citofono per cacciare una famiglia senza nessuna prova, la Lega si batte per restare il primo partito e lo è in molte province.

Non è sconfitta in Italia, certo. Ma questa destra che ha il vento alle spalle è per fortuna guidata da un leader mediocre, insicuro, spaventato dal suo stesso successo, come lo avevo visto a Modena, due settimane fa, durante un comizio nella nebbia. Un leader a suo agio in mezzo alla folla dei seguaci e dei passanti a caccia di un selfie, ma in difficoltà a esprimere uno straccio di programma di governo. Carico di voti, ma destinato a infrangersi contro il limite più invalicabile e sorprendente: se stesso.

Per di più, in questa notte e in questa regione subisce la beffa più atroce. Ha mancato l’obiettivo di costruire il nuovo partitone dei moderati, ma in compenso ha il merito di aver lanciato il polo avversario. Quel raggruppamento formato dal vecchio Pd e da una lista di sinistra che da’ qualche segno di vita, e dai veri vincitori della serata: il presidente uscente Stefano Bonaccini e il nuovo movimento delle Sardine.

Esulta Nicola Zingaretti, generale fortunato. Per lui la prima vittoria da rivendicare, a un passo dal baratro. Il suo partito ha combattuto sul territorio, senza nessun sostegno particolare della segreteria nazionale. Ha avuto ragione la strategia dell’invisibilità di Zingaretti, contrapposta a quella dell’onnipresenza di Salvini. Ma ora la tentazione di trasformare l’Emilia in un laboratorio nazionale diventerà irresistibile. Anche perché una delle incognite dell’equazione estiva che portò alla nascita del governo Conte due è stata sciolta dagli elettori: non ci sarà alleanza strategica Pd- M5S perché il movimento di Casaleggio di fatto non c’è più , gli elettori lo hanno quasi cancellato dalle mappe in Emilia Romagna e in Calabria. Non c’è di conseguenza nel Paese la maggioranza parlamentare che regge il governo Conte. Da domani, in ogni caso, si balla. E spetta al vincitore Zingaretti decidere quale sarà la musica.


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In Emilia Romagna il Movimento va peggio persino di dieci anni fa: 5 per cento secondo le proiezioni, alle origini nel 2010 conquistò il 7 per cento. A lumicino pure in Calabria. I 309 parlamentari M5S, da ora, sono tecnicamente dei morti viventi. Da domani tutto balla. Anche le caselle del governo?
Si può continuare fino all’estenuazione. Abbarbicati a Conte, punto di riferimento dei progressisti, come lo ha chiamato il segretario del Pd. Oppure prendere coraggio, cogliere quello che Zingaretti ha definito “uno spiraglio” per costruire l’alternativa alla destra. Con le Sardine, un inedito movimento di popolo anti-populista, per di più di ispirazione giovanile. E con quelle energie nuove del partito che Zingaretti aveva promesso di voler coinvolgere e che invece sono state finora mortificate, a partire da dirigenti e amministratori che combattono sul fronte a mani nude. Con la definizione di un progetto che non sia una pura elencazione di priorità, più determinato, ad esempio sui decreti sicurezza. Con un’organizzazione diversa, come promesso prima del voto. E con una legge elettorale che metta gli elettori italiani nelle condizioni di scegliere tra destra e sinistra, come è successo agli emiliani romagnoli. Altrimenti, digerito il voto, la maggioranza tornerà a dividersi e a tirare a campare. Prigioniera di cespugli e partitini, di ricatti e di tattiche di corto respiro.


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Alle due di notte Bonaccini parla di un nuovo campo di progressisti e riformisti, si candida quasi a guidarlo. Per lui è l’alba di una leadership nazionale. Per le Sardine è l’inizio di un cammino luminoso: l’Italia disegnata da Makkox sull’ultima copertina dell’Espresso esce dalla bolla , almeno un pochino. Il Movimento 5 Stelle vi entra, Luigi Di Maio attende, i gruppi parlamentari rischiano il big bang . Ma per Salvini è buonanotte, notte fonda, almeno per oggi. Domani si vedrà.

DI MARCO DAMILANO


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Emilia Romagna Vince la Politica dei Fatti contro quella dei Rutti

 Clamorosa Sconfitta per Salvini



Salvini Perde a Bibbiano e al Pilastro

Luoghi simbolo della sua propaganda elettorale in Emilia.

I luoghi simbolo di una campagna elettorale arrivata spesso ai limiti dell’accettabile, se non della decenza, lo vedono sconfitto. Il Pilastro, rione bolognese palcoscenico di un leader aspirante premier che a favor di telecamere citofona al “tunisino spacciatore”. O Bibbiano, il Comune teatro del traffico di minori emerso con l’inchiesta “Angeli e Demoni” della procura di Reggio Emilia che ha coinvolto anche il sindaco Pd della cittadina. 
La Lega si afferma in uno solo dei territori cari al leader: il Papeete Beach. 

A Milano Marittima, dalle cui spiagge il leader del Carroccio ha prima bombardato e poi fatto cadere il primo Governo Conte di cui faceva parte, la Lega vince. La candidata alla Regione Lucia Borgonzoni si è attestata al 55% in entrambe le sezioni della frazione balneare. Al rieletto presidente Stefano Bonaccini sono andati invece solo il 40% dei voti dei cittadini. Salvini quindi si conferma leader indiscusso nei dintorni del Papeete. Ma le buone notizie finiscono qui. 

La Lega infatti è stata bocciata dagli elettori del Pilastro, rione del quartiere bolognese di San Donato. Dopo che sono state scrutinate quasi tutte le sezioni, il Partito Democratico si afferma nettamente con il 41% delle preferenze, la Lega è di gran lunga dietro raccogliendo solo il 18%.

Il voto più atteso è però quello del Comune di Bibbiano, che Salvini ha trasformato in una bandiera da sventolare contro il Pd per il coinvolgimento del sindaco dem nell’inchiesta della magistratura, fondendo insieme propaganda elettorale e strumentalizzazione politica. Quando è stato scrutinato il 60% delle schede depositate nelle urne, Bonaccini è in netto vantaggio al 58% e il Partito democratico sopra il 40%. Borgonzoni si ferma al 35%, la Lega al 28%. Il Comune di Bibbiano, tuttavia, è storicamente di centrosinistra: alle precedenti elezioni regionali Bonaccini aveva preso il 57%, con il Pd ben oltre il 50%.



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Salvini è scuro in viso e con gli occhi lucidi. Per oltre un’ora è stato chiuso in una camera dell’albergo a ragionare sul da farsi. Scendere o non scendere in sala stampa?
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Clamorosa Sconfitta per Salvini

 Clamorosa Sconfitta per Salvini


BONACCINI STRAVINCE E GLI ROVINA LA FESTA… IL LEGHISTA PASSA DA “STRAVINCIAMO” A UN DECOUBERTIANO “ALMENO C’E’ STATA PARTITA”… NON BASTA LA VITTORIA IN CALABRIA (DOVE PERO’ LA LEGA DIMEZZA I VOTI)!

Doveva essere il muro da abbattere. Doveva essere il trofeo da sbandierare in mondo visione per dare la spallata definitiva al governo “dei Conte, dei Di Maio e dei Renzi”. La festa era già pronta. Da giorni i leghisti erano tutti sparati: “Citofoneremo a Palazzo Chigi
 e faremo sloggiare Giuseppe Conte”. Boom.
Tutto questo non si verificherà perché Matteo Salvini si ritrova davanti alla prima sconfitta vera da quando è segretario della Lega. E in un amen il Capitano
del fu Carroccio si trasforma nel principe del fair play.

Eccolo materializzarsi nella sala stampa dello Zanhotel, nella periferia di Bologna, già a mezzanotte. Salvini è scuro in viso e con gli occhi lucidi. Per oltre un’ora è stato chiuso in una camera dell’albergo a ragionare sul da farsi. Scendere o non scendere in sala stampa? Metterci la faccia o non metterci la faccia? Lo staff si aggira spaesato nella hall di questo albergone. “I dati sono preoccupanti, in provincia di Piacenza c‘è un’affluenza bassissima”.
Alla fine la Bestia di Luca Morisi decide che lui, Matteo, debba dire qualcosa. Lui, Salvini, non si aspettava questi numeri. Era anzi convinto, come ripeteva da giorni, “di vincere, vincere, vincere”.
Si era giocato un caffè con mezza regione, una cena con diversi amici, era insomma sicuro di destabilizzare il sistema politico. Ora si ritrova davanti una sala stampa stracolma di giornalisti, senza un colonnello al suo fianco, e senza la candidata “Lucia” che, secondo molti, è stata l’anello debole di questa campagna elettorale. Non a caso la lista della candidata governatrice si ferma al 2 per cento.
Frastornato dalle percentuali di Bonaccini, Salvini guarda in faccia tutti i cronisti e la mette così: “Chiunque vincerà che sia Lucia o Stefano, vorrà dire che avrà meritato,
 perché il popolo ha sempre ragione”.
E’ il discorso di chi non è ancora consapevole della sconfitta, di chi vuole provare a esternare un messaggio moderato: “In Emilia Romagna è stata una cavalcata eccezionale commovente e sono orgoglioso. Per me è un’emozione che dopo 70 anni ci sia stata una partita qui”.
Questa volta il principe della propaganda si accontenta di partecipare.
Non basta prendere di mira l’ex compagno di avventure del governo gialloverde, vale a dire Luigi Di Maio, quando appunto Salvini sottolinea che “il M5S è scomparso in Emilia Romagna e Calabria. Due regionali nelle quali è nato”.
E di certo non basta la vittoria in Calabria dove la candidata, Jole Santelli, non è leghista, e dove la spinta arriva dai partiti della coalizione di rito moderato mentre la Lega dimezza i voti.
Ecco, Salvini è ferito e sconfitto e si comprende quando ripete: “Se perderemo in dirittura d’arrivo? nella vita si vince e si perde e quindi se vinco sono felice, se perdo sono ugualmente felice anzi lavoro il doppio, visto che qualcuno da’ la Lega per morta da 20 anni, deve aspettare almeno i prossimi 20 anni per vedermi stufo e stanco”.
Che significa tutto o niente. E allora forse ha ragione una giovane attivista presente in sala: “Più di così non si poteva fare”.
Ecco perché dopo avere ringraziato tutti non risponde ai giornalisti
e si rifugia in camera. Sconsolato e sconfitto.

(da “Huffingtonpost”)


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Salvini ha Fallito


Salvini ha Fallito

Dunque il Muro ha tenuto. Dopo 50 anni resiste l'ultimo bastione di una sinistra che nasceva "municipale" e si sognava "nazionale". Dopo 74 anni resta vero quello che Togliatti immaginava nel settembre del '46 a Reggio: l'Emilia rossa esiste ancora, anche se il ceto medio soffre. Nonostante un assedio che dura da otto mesi, i "barbari" non l'hanno espugnata. Alle europee del 26 maggio 2019 la Lega era primo partito con il 33,7 per cento.

Oggi avanza ma non sfonda. Salvini ha mancato la spallata: il trionfo è fallito, Bonaccini ha salvato la Stalingrado d'Italia, e insieme anche la sinistra e il governo del Paese. Sarà "uno scontro tra liberazione e resistenza", aveva detto Giorgetti. Il successo del governatore uscente dimostra il contrario: non c'era proprio niente da liberare.

Il voto in Emilia Romagna era davvero un doppio referendum. Il primo era proprio su Salvini: dopo l'estate pazza del "Papeete", i silenzi sui 49 milioni e le cene al Metropol, la ridicola postura da Silvio Pellico sulla nave Gregoretti e la cinica ostensione dei bambini su Bibbiano, i digiuni gandiani e le abbuffate di culatello, Capitan Mitraglia può essere davvero il Conducator di questa Nuova Destra estrema e di governo, che i cittadini scelgono oggi per l'Emilia, domani per l'Italia?

Il "no" è arrivato forte e chiaro. Salvini non ce l'ha fatta, nel luogo in cui mezzo secolo di egemonia Pci-Pds-Ds-Pd hanno cementato un modello di sviluppo: prima regione italiana per reddito pro-capite con 22.463 euro e per quantità e qualità di asili nido, seconda per Pil pro-capite con 32.468 euro e per Livelli essenziali di assistenza nella sanità, ai massimi nell'export e ai minimi nella disoccupazione.

Questo cemento ha sostenuto il Muro.

Ha neutralizzato, al centro, l'incomprensibile "voglia di cambiamento" maturata in quella che Luca Ricolfi chiama "la società signorile di massa" (che nella sinistra emiliana ha trovato il suo archetipo). E ha polverizzato, in periferia, la forte "domanda di protezione" incubata dal ceto medio impaurito di cui parlava Togliatti. Salvini ha provato a scavalcarlo, il muro, "delocalizzando" la battaglia sull'Emilia e trasformandola in una sfida nazionale sui sentimenti e sui valori.

Ma il tentativo non gli è riuscito. La sua era una "proposta onnivora" (copyright Gabriele Romagnoli): a Maranello con i ricchi in Ferrari, a Brescello col compagno Peppone. Ma non è bastata. Come non è bastata l'odiosa "notte dei citofoni" bolognese (a suo modo una prodromica "notte dei Cristalli" italiana, che ha già fatto scuola a Mondovì). Salvini ha provato a coprire un'azione immorale da piccola Gestapo (la caccia "porta a porta" allo straniero) con una narrazione "valoriale" da gran benefattore (la "lotta contro la droga").

Ma anche nell'era del cupio dissolvi collettivo c'è un limite all'inciviltà e alla mistificazione. Gli emiliani (che come tutti gli italiani da ministro dell'Interno non lo hanno mai visto combattere sul campo i cartelli del narcotraffico né bussare alla porta degli 'ndranghetisti calabresi)
non gli hanno creduto.

Ha azzardato l'ennesima forzatura, come Trump quando diceva "ormai potrei andare sulla Quinta Strada sparando ai passanti e mi voterebbero lo stesso". Invece che sulla Quinta Strada è andato al Pilastro, invece che sparare ha citofonato. È troppo, anche per una regione che ha smarrito le antiche certezze e per un'Italia irrorata dalla sottile vena di "fascismo eterno" riscoperta da Umberto Eco.

Così si spiega l'esito del secondo referendum, quello sulla credibilità della sinistra riformista come forza di governo. La vittoria è netta, e va molto ai di là delle collaudate capacità di Bonaccini e della riconferma di una "best practice" di gestione del potere e del territorio, cioè della filiera partito-sindacato-cooperativa-municipalizzata-cassa di risparmio-Arci-Casa del Popolo (per dirla con Francesco Guccini). La posta in gioco era infinitamente più alta, e riguardava un intero sistema di valori che deve innervare e vivificare tutto questo, e che il Pd in questi ultimi anni ha avuto enormi difficoltà a difendere. Il segretario e il suo gruppo dirigente, come denuncia Emanuele Macaluso, hanno faticato a contrastare Salvini sul suo terreno: la battaglia ideale e culturale, i valori, i principi, il progetto di società che la sinistra propone. Eppure l'Emilia era lì a disposizione, con la sua storia e il suo civismo, ad offrire nel vissuto tutto ciò che serve a questo storytelling: la "sala macchine del riformismo" italiano, le prime camere del lavoro e i primi consorzi socio-sanitari, il primo asilo nido aperto e il primo manicomio chiuso.

Tutto ciò che di più avanzato abbiamo conosciuto in Italia ha avuto origine in quel lembo di terra feconda racchiusa "tra la via Emilia e il West". Bastava questo, per rimotivare un popolo fiaccato ma non ancora rassegnato.

E il merito di averlo finalmente capito è soprattutto delle sardine. Alla faccia di chi li ha derisi per due mesi di fila (chiedendogli "qual è il vostro programma" o "cosa proponete sulla prescrizione", come fossero pesciolini da paranza da friggere nei talk show) Mattia Santori e gli altri ragazzi hanno risvegliato quel popolo, ridandogli dignità e orgoglio.

Lo hanno stanato loro sì "casa per casa", richiamandolo in piazza e poi alle urne. La sinistra li deve ringraziare. Zingaretti lo ha fatto, con onestà e umiltà. Ma ora deve aprire anche e soprattutto a loro la casa comune, in un congresso di scioglimento e di ricostruzione di una nuova forza riformista che proprio la vittoria in Emilia rende ancora più urgente.

Molto deve cambiare, adesso. Anche nel governo del Paese, che comunque si consolida. Ma la minaccia della destra è tutt'altro che scongiurata: con la Calabria appena espugnata, la triade Salvini-Meloni-Berlusconi conquista l'undicesima regione consecutiva dall'inizio della legislatura.

Ma con questi risultati il Pd può uscire dalla fase della subalternità, e rifondare su basi diverse l'alleanza con M5S. Il Movimento non c'è più, questa è una certezza: decapitato e senza bussola, svanisce proprio dove tutto era cominciato.

A Bologna l'8 settembre 2007 Beppe Grillo intonava il primo Vaffa Day e il 20 marzo 2010 navigava su Piazza Maggiore a bordo di un canotto sospinto dall'onda mai vista di 50mila braccia tese che lo hanno spinto verso Palazzo Chigi e che ora sono sparite nella risacca. Di Maio se ne faccia una ragione: complice l'inadeguatezza della classe dirigente e la vaghezza identitaria del non-partito pentastellato, il tripolarismo italiano è già morente.

L'ha stroncato "quel gran pezzo dell'Emilia" che nonostante tutto resta ancora "un buon partito per l'Italia". Il grande Eddy Berselli, che lo scrisse per primo 16 anni fa, ne sarebbe fiero. E noi con lui.

Di Massimo Giannini


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domenica 26 gennaio 2020

Berlusconi : il Peggio della Non Cultura Moderna



Berlusconi : il Peggio  della Non Cultura Moderna


Ecco cosa ha fatto Berlusconi dal 10 maggio 1994 al 16 novembre 2011

Berlusconi e i suoi sodali sono un male per l’Italia sostanzialmente
per le seguenti tre principali ragioni:

1) Berlusconi dal punto di vista etico e morale rappresenta il peggio
della cultura moderna;
2) Berlusconi sta attentando ai principi fondanti dello stato di
diritto e della costituzione facendo leggi a proprio uso e consumo;
3) il Suo governo ha fatto quasi esclusivamente leggi a favore dei più
potenti, ricchi e corrotti, leggi per curare gli interessi aziendali
di Berlusconi, per risolvere i problemi giudiziari di Berlusconi,
senza preoccuparsi dei precari,
dei disoccupati, delle famiglie più povere.

Berlusconi : il Peggio  della Non Cultura Moderna


Ecco un elenco, in ordine temporale, per chi non ricorda o non sa
quali e quanti loschi provvedimenti, spesso tenuti nascosti dalla
disinformazione televisiva, Berlusconi e i suoi sodali hanno preso
dall’inizio della  sua legislatura, mettendo da parte la questione etica,
morale, ed i problemi giudiziari del premier:
1) Berlusconi appena tornato al governo ha abrogato norme di contrasto
all'evasione fiscale varate dal governo precedente.
2) Ha abolito i tetti agli stipendi dei manager pubblici varati dal
precedente governo.
3) Ha abrogato le norme più restrittive varate dal precedente governo
sull'utilizzo dei voli di stato.
4) Ha cancellato la legge n.188 del 17 ottobre 2007 fatta dal governo
Prodi che contrastava la sottoscrizione delle “dimissioni in bianco”
(pratica illegale tesa ad obbligare i neoassunti a firmare una lettera
di dimissioni priva di data, contestualmente alla sottoscrizione del
contratto di lavoro) da parte del lavoratore al momento
dell'assunzione, così da poter poi ricattare e licenziare il
lavoratore in qualsiasi momento.
5) Non si è detto che i debiti di Alitalia sono finiti tra i debiti
dello stato ma si è parlato di un fantomatico salvataggio da parte del
“messia” Berlusconi che invece l'ha svenduta
 ai loschi personaggidella Cai.
6) Il ddl sulle intercettazioni è liberticida e incostituzionale; una
volta approvato, ostacolerà i magistrati nel loro lavoro di combattere
il crimine, soprattutto quello radicato nelle istituzioni, si impedirà
ai giornalisti di svolgere in modo corretto il loro mestiere nel
raccontare atti di indagini e, ancor più grave, si impedirà ai
cittadini di sapere quanto di male stanno facendo a danno della
collettività e a favore degli sporchi interessi di pochi.
7) I tagli che sono stati fatti alla scuola ammontano a 8 miliardi e
13 milioni di euro, con la cancellazione di 81.120 cattedre e 44.500
Ata (il personale non docente).
8) L'Italia è stata condannata a pagare una multa di 350 mila euro per
ogni giorno di ritardo nell'applicazione della direttiva europea a
partire dal 1° gennaio 2009 e con effetto retroattivo fino al 1°
gennaio 2006 (circa 130 milioni di euro all'anno) perché Rete 4
trasmette in modo abusivo sulle frequenze
analogiche che spettano ad Europa 7.
9) Il governo Prodi aveva già detratto di 200 euro l’Ici a tutte le
prime case, escluse ville e castelli, con la Finanziaria del 2008,
mentre Berlusconi ha completato togliendo l’Ici alle famiglie più
ricche e benestanti che non ne avevano certamente bisogno.
10) Dopo essere stata rinviata per due volte, il primo gennaio 2010 è
entrata in vigore la class action, ma risulta fortemente debilitata
rispetto alla vera class action come negli Stati Uniti. Infatti: si è
deciso che i creditori di Parmalat e Cirio non potranno essere
risarciti dato che non sarà retroattiva; le associazioni dei
consumatori non avranno la possibilità, come previsto inizialmente, di
farsi promotori delle azioni legali, ma solo di ricevere il mandato
dai cittadini danneggiati; i cittadini danneggiati devono vantare dei
"diritti identici", non basta che siano omogenei; niente azione
collettiva contro le società di revisione, amministratori delle
società quotate e agenzie di rating; non sarà possibile ricevere un
risarcimento che vada oltre al danno subito, il cosiddetto “danno
punitivo”; la parcella degli avvocati che seguono la causa potrà
essere incassata solo in caso di vittoria; la class action nella P.A.
non prevede risarcimenti, come nel caso dei ricorsi collettivi nel
settore privato, ma punta solo al miglioramento nella produzione del
servizio, correggendone le eventuali storture.
11) Sono state rinviate alcune norme sulla sicurezza del lavoro
presenti nel T.U. ed è stato approvato un decreto correttivo al Testo
Unico sulla sicurezza, che fu varato dal Governo Prodi, il quale
peggiora gravemente il testo,
abbassando di fatto le tutele per i lavoratori.
12) Si è dato il via alla privatizzazione dei soggetti che gestiscono
beni pubblici come l’acqua, in particolare con il decreto Ronchi, che
stabilisce almeno il 40% di partecipazione del capitale privato nelle
società miste pubblico privato oppure che la gestione del servizio
idrico debba essere affidato ad un soggetto privato scelto tramite
gara, viene sancita l’espropriazione della gestione del servizio
idrico agli enti locali con tutto vantaggio per i privati.
13) Si sono dati aiuti alle banche tramite l'emissione dei cosiddetti
Tremonti Bond e, contemporaneamente,
non sono stati trovati soldi per
i precari.
14) Le bugie e promesse non mantenute ai terremotati abruzzesi:
- il governo si è preso il merito per la consegna delle prime case a
Onna che invece sono state realizzate con i fondi raccolti dalla Croce
Rossa; si tratta delle prime case di legno per le quali la Croce Rossa
ha impiegato 5 milioni e 200 mila euro: 94 unità abitative costruite
per iniziativa della Protezione civile su progetto realizzato dalla
Provincia autonoma di Trento;
- la consegna dei moduli abitativi provvisori è avvenuta con estremo
ritardo lasciando, a costo molto elevati a carico dello Stato,
migliaia di famiglie negli alberghi per più di un anno;
- niente rimborso totale per la ricostruzione di tutte le abitazioni
(il governo copre solo un terzo della cifra totale a fondo perduto, il
resto deriva da un mutuo a tasso agevolato e dal credito d’imposta);
- dal 1° novembre 2011 si dovranno restituire per intero, in 120 rate
mensili, le imposte non versate nei mesi di sospensione, ovvero un
trattamento molto peggiore rispetto a quello riservato per i
terremotati del Molise, delle Marche e dell’Umbria;
- dopo oltre un anno di distanza dal terremoto, il centro storico
dell'Aquila è ancora chiuso ai cittadini
e la ricostruzione non è
iniziata.
15) Berlusconi si è fatto approvare dalla sua maggioranza e governo il
lodo Alfano, una legge sull'immunità per le alte cariche dello stato,
dichiarata incostituzionale, fatta per risolvere i propri problemi
giudiziari, che gli ha consentito di stralciare la sua posizione nel
processo a carico suo e di Mills.
16) Il consiglio di ministri non ha voluto sciogliere il consiglio
comunale di Fondi per infiltrazioni mafiose, diversamente da quanto
fatto per altri comuni, nonostante il 6 luglio 2009 vi sia stata
l’esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelare.
17) È stata approvata la norma sullo “scudo fiscale” (riciclaggio di
stato) che aiuta i criminali a “lavare” il denaro sporco e ad
assicurare loro l’impunità.
18) È stata approvata una norma che riduce il potere di indagine e il
campo di intervento della Corte dei conti.
19) Con il “piano casa” viene autorizzata la cementificazione
selvaggia del territorio e si favoriscono gli affari della criminalità
organizzata che mette le mani sugli appalti.
20) Il governo Berlusconi ha emanato norme contenute nel pacchetto
sicurezza, fortemente criticate da “Famiglia Cristiana” e da
autorevoli esponenti della Conferenza Episcopale: norme razziali
sull’immigrazione che equiparano il clandestino ad un delinquente e
l’istituzione delle ronde, per un megaspot a favore del governo,
cavalcando l’onda emotiva esasperata dalla visibilità data dai media
ad alcuni episodi avvenuti in un particolare periodo; si istituiscono
le ronde, che sono totalmente inutili, mentre sono stati tagliati i
fondi alle forze d'ordine, sono stati tagliati 7.900 cancellieri e
1.800 ufficiali giudiziari al funzionamento della giustizia (manca
persino la benzina per le volanti).
21) Il governo Berlusconi ha approvato una leggina ad personam per
Corrado Carnevale (quel magistrato che fu noto come
"l'ammazzasentenze", per via dei processi di mafia che annullava dalla
Suprema corte per vizi formali) per consentirgli di ricoprire
l'incarico di primo presidente della Cassazione alla veneranda età di
80 anni anche se i colleghi vanno in pensione a 75.
22) Sono stati ridotti gli ecoincentivi cioè le detrazioni sui lavori
di riqualificazione energetica sulla casa (impianti solari termici,
impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione,
finestre con doppivetri,ecc...) introdotti da Prodi con la Finanziaria
2007 e confermati sempre da Prodi con la Finanziaria 2008.
23) E’ stato rinviato prima di un anno, e poi ancora di un anno,
l'obbligo per gli edifici di nuova costruzione d’essere alimentati con
«impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili»
per una produzione energetica di almeno 1 kW per ciascuna unità
abitativa previsti dal governo
Prodi nella legge finanziaria per il 2008.
24) Il governo Berlusconi ha stabilito che l’Italia stanzierà 5
miliardi di dollari nei prossimi 20 anni al dittatore libico Gheddafi
a titolo di risarcimento per i danni causati durante l’occupazione
coloniale in cambio di un controllo dei flussi migratori, però si
stanno attuando respingimenti dei barconi carichi di naufraghi e
rifugiati in attesa di asilo, violando le norme del diritto
internazionale; inoltre, da un documentario di Gatti sull’Espresso,
risulta che gli immigrati bloccati in Libia dall'accordo Roma-Tripoli
vengono abbandonati nel deserto ai confini col Niger e di fatto ciò
rappresenta una forma di condanna a morte.
25) Berlusconi aveva risolto il problema dei rifiuti in Campania?
Tutto falso ovviamente.
Dopo che Berlusconi è tornato al governo nel 2008, è stato possibile
ripulire le strade della città di Napoli, mentre in alcune zone della
provincia c’erano ancora cumuli di spazzatura per la strada, in
seguito all'apertura delle discariche di Savignano Irpino e
Sant'arcangelo Trimonte, stabilite con l'ordinanza del 5 marzo 2008
fatta da Prodi. Poi è stata realizzata una discarica a cielo aperto in
un’area denominata “sito di interesse strategico nazionale” in
località Ferrandelle, che si trova tra i comuni di Casal di Principe,
Santa Maria La Fossa e Grazzanise.
Inoltre Berlusconi ha millantato anche la realizzazione
dell’inceneritore di Acerra, che era già in fase di ultimazione quando
è tornato al governo, ma c'è da ricordare che è adibito per bruciare
solo le ecoballe, mentre dalla denuncia del sindaco di Acerra,
nell’inceneritore viene bruciato qualsiasi tipo di rifiuto; ciò sta
mettendo in grave pericolo la salute dei cittadini di Acerra. Infatti,
l’incenerimento dei rifiuti è una pessima soluzione dal punto di vista
della salute e dell’ambiente, e nel caso di Acerra bruciando i rifiuti
tal quale si produce diossina oltre alle nanoparticelle.
A fine 2009, con la magia del decreto, Bertolaso ha dichiarato
conclusa l'emergenza rifiuti in Campania; Bertolaso, il pluriindagato
nello scandalo degli appalti della protezione civile, continua a dire
che in Campania la situazione è sotto controllo, ma dopo che il
governo Berlusconi ha autorizzato il deposito dei rifiuti in
discariche a cielo aperto come in località Ferrandelle, ha autorizzato
l'incenerimento dei rifiuti tal quale ad Acerra, il governo Berlusconi
non ha trovato altra soluzione che aprire discariche in aree di
riserva naturale come cava Vitiello nel Parco nazionale del Vesuvio o
allargare quelle già esistenti come a Chiaiano dove di nascosto sono
stati scaricati anche rifiuti altamente tossici.
Al governo ci sono anche quelli che erano accaniti oppositori
dell'apertura della discarica di Chiaiano, qui c'è la prova.
26) È stato abrogato l'obbligo di allegare all'atto di compravendita
(o di locazione) di un immobile l'attestato di certificazione
energetica che andava incontro all'interesse di acquirenti e inquilini
di conoscere l'efficienza energetica di un'abitazione prima
dell'acquisto.
27) il Decreto legge n. 185/2008 ha stabilito l’aumento dal 10 al 20%
dell'aliquota IVA sulla pay tv "Sky Italia", il principale competitore
privato del gruppo Mediaset.
Siccome in questi anni Sky stava crescendo e stava facendo concorrenza
a Mediaset rubandogli telespettatori e quindi introiti pubblicitari,
il premier ha pensato bene di approvare una nuova leggina (in
conflitto di interessi) per tirare una bella mazzata agli abbonati Sky
così da fargli disdire l’abbonamento e ridimensionare Sky a favore di
Mediaset e a scapito del pluralismo e della concorrenza.
28) Il governo ha reintrodotto l'obbligo dei bollini Siae tramite
decreto nonostante una sentenza contraria della Corte Europea.
29) Il governo Berlusconi decide di puntare sulla tecnologia nucleare
di terza generazione che è obsoleta ed antieconomica, oltre ad essere
pericolosa socialmente e per l’ambiente, che sarà un affare per le
lobby francesi e non potrà portare alcun beneficio nell’immediato,
visto che per costruire una centrale nucleare occorrono 10 anni.
30) Il governo Berlusconi dice no al solare termodinamico con
l’approvazione della mozione n° 1-00155 di D’Alì, Gasparri, e sposta
gli investimenti dal solare termodinamico al nucleare.
31) Il ministro della Cultura Bondi ha rifinanziato per il 2009, con
soldi pubblici, la Fondazione Craxi, cioè la fondazione in memoria di
un politico corrotto, morto latitante con due sentenze definitive di
condanna a complessivi 10 anni di reclusione.
32) Il governo ha congelato gli 800 milioni di euro che aveva promesso
di stanziare per la diffusione della banda larga.
33) L'emendamento n. 2.1385 alla Finanziaria per il 2010 riscrive
buona parte degli articoli del Testo unico delle spese di giustizia
(dlgs 115/2002) e aumenta il costo della giustizia per molte cause, ad
esempio 38 euro in più per ogni ricorso al giudice di pace per multa.
34) Nella finanziaria 2010 sono stati varati tagli al contributo
ordinario di base agli enti locali per gli anni 2010, 2011 e 2012 in
misura pari, rispettivamente, a 1, 5 e 7 milioni di euro per le
province e a 12, 86 e 118 milioni per i comuni (in 3 anni vengono
tagliati in totale 229 milioni di euro), danno che si aggiunge alla
beffa delle sanzioni per chi non rispetta il patto di stabilità
interno.
35) L’articolo 2 comma 23 della legge Finanziaria 2010 stabilisce che
le forze armate italiane smettono di essere gestite dallo Stato e
diventano una società per azioni alimentata con soldi pubblici che fa
affari privati. Questa spa potrà costruire centrali energetiche d'ogni
tipo sfuggendo alle autorizzazioni degli enti locali: dal nucleare ai
termovalorizzatori, nelle basi e nelle caserme privatizzate sarà
possibile piazzare di tutto. Segreto militare e interesse economico si
sposeranno, cancellando ogni parere delle comunità e ogni ruolo degli
enti locali.
36) Nella Finanziaria 2010 sono state introdotte norme finalizzate a
condonare gli abusivismi edilizi attraverso il sequestro dei locali da
parte dell’amministrazione pubblica e la loro locazione agli abusivi
stessi in una sorta di subaffitto di Stato.
37) I beni confiscati alla mafia potranno essere ricomprati dalle
organizzazioni criminali tramite aste pubbliche avvalendosi di banali
prestanome.
38) Nella Finanziaria 2010 non sono state finanziate alcune
infrastrutture strategiche, come il completamento dell’alta velocità
ferroviaria o i sistemi di trasporto urbano su rotaie, ma sono stati
stanziati 470 milioni per il ponte sullo stretto di Messina, che
appare sempre più un’opera inutile visto che mancano gli adeguati
collegamenti stradali sulla terraferma.
39) La manovra Finanziaria 2010 trascura le famiglie colpite dal
disastro di Messina, prevede per il 2010 un decremento del Fondo per
l'occupazione di 100 milioni di euro, del Fondo per le aree
sottoutilizzate (200 milioni) e del Fondo strategico per il Paese a
sostegno dell'economia reale (120 milioni). Mancano interventi per
sostenere il potere d’acquisto dei redditi bassi e delle pensioni. I
terremotati de L’Aquila dovranno restituire il 100% delle tasse
sospese, vi è l’assenza di risorse per i rinnovi
contrattuali dei
pubblici dipendenti.
40) Lo stanziamento dei 103 milioni di euro per la fornitura gratuita
dei libri di testo nella scuola dell'obbligo, che nella Finanziaria
2010 era stato inizialmente soppresso, è affidato al recupero dei
fondi provenienti dallo scudo fiscale. Inoltre dallo scudo fiscale
fondi per 130 milioni nel 2010
per il sostegno alle scuole non
statali.
41) Con il decreto del ministro Bondi del 30 dicembre 2009, il governo
estende a tutti i prodotti elettronici dotati di memoria il cosiddetto
“equo compenso”, somma che i produttori di beni tecnologici devono
versare a Siae, a “compenso” della copia privata che l’utente può fare
utilizzando i supporti di memoria; l’equo compenso ha fatto aumentare
il prezzo di tali prodotti. Prima di tale decreto, l'equo compenso era
gravato, così come in altri paesi d’Europa, solo su supporti (cd, dvd)
e su masterizzatori. L'assurdo è che in Italia i consumatori
finanziano Siae anche per prodotti che non c'entrano nulla con la
copia privata, o che c'entrano solo marginalmente.
42) Non è stato restituito il fiscal drag degli ultimi due anni e sono
stati svuotati, mediante il click day, i crediti di imposta per
ricerca e innovazione, e per gli investimenti nel Mezzogiorno.
43) Il disegno di legge voluto dal ministro Gelmini stabilisce tagli
indiscriminati alla ricerca e aumenta la precarietà dei ricercatori
con la figura del ricercatore a termine e con la messa ad esaurimento
del ruolo dei ricercatori, invece di prevedere per i precari reali
sbocchi in ruolo e per i ricercatori il pieno riconoscimento del loro
ruolo docente.
44) E’ stato approvato il ddl sul lavoro, che contiene norme
sull'arbitrato per risolvere le controversie di lavoro e indebolisce o
vanifica l'art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Così, dopo
l'eliminazione delle misure sulle dimissioni in bianco, le deroghe
alle norme e l'indebolimento delle sanzioni sulla sicurezza sul
lavoro, la rimozione dei limiti ai contratti a termine, il
re-inserimento dei contratti a chiamata, la cancellazione della
responsabilità in solido dell'appaltatore con il sub-appaltatore per
arginare il lavoro nero, si arriva persino a smantellare le tutele
contro gli ingiusti licenziamenti.
45) La decisione del Cda della Rai, che è a maggioranza berlusconiana,
di sospendere i programmi di approfondimento politico in campagna
elettorale è una grave violazione del diritto dei cittadini ad essere
informati ed anche del dovere del servizio pubblico radiotelevisivo di
dare un’informazione plurale e corretta.
46) Con il decreto Romani, viene tagliato di un terzo lo spazio
pubblicitario per Sky, e viene premiata invece Mediaset trasformando
le televendite in programmi, e non più in spazi pubblicitari. Aumenta
perciò la pubblicità che le reti del Biscione potranno mandare in onda
a scapito di Sky. Il decreto interviene anche sulla rete, equiparando
alcuni siti web, considerati “servizi audiovisi”, che trasmettono
video in streaming, ai canali tv.
47) Il Disegno di legge sul “processo breve” prevede che per
l'imputato incensurato il processo non può durare più di sei anni (due
anni per grado e due anni per il giudizio di legittimità), tutto a
beneficio di Berlusconi nelle vicende sui diritti tv Mediaset,
Mediatrade, corruzione di Mills, ma tale norma estinguerebbe anche
oltre 100 mila processi penali in corso, tra i quali: Thyssen Krupp,
quello Antonveneta per le accuse di aggiotaggio ad Antonio Fazio e
Luigi Grillo, il processo Parmalat, quello per il disastro di
Viareggio del 29 giugno 2009 e il processo sul crollo della Casa dello
Studente e del Convitto Nazionale in seguito al terremoto che colpì
L’Aquila nel 2009.
48) E’ stato approvato il cosiddetto legittimo impedimento, che
andrebbe definita legge scansa processi per Berlusconi e i ministri.
Saranno oggetto di legittimo impedimento a sottrarsi alle convocazioni
in sede giudiziaria anche tutte quelle attività "coessenziali" alle
funzioni di governo. A certificare che esiste un impedimento
"continuativo e correlato allo svolgimento delle funzioni", sarà la
Presidenza del Consiglio.
49) Da intercettazioni telefoniche condotte dalla procura di Trani,
legate a un'inchiesta su carte di credito e tassi di usura, risulta
che Berlusconi, nel tentativo di mettere il bavaglio ad Annozero, ha
fatto pressioni su Giancarlo Innocenzi, membro dell'Autorità per le
garanzie nelle comunicazioni, con inviti molto espliciti a chiudere il
programma; nell’ambito della stessa inchiesta della procura di Trani,
risulta da un’altra intercettazione che il direttore del Tg1 Minzolini
ha promesso a Berlusconi di intervenire con editoriali per screditare
Spatuzza e alcuni magistrati.
50) Con il cosiddetto decreto “salva liste” il governo è intervenuto,
abusando della costituzione (comma IV art. 72, art.117 della
costituzione), nel tentativo golpista di cambiare le regole nel corso
della competizione elettorale.
51) Con il decreto Bondi sulle Fondazioni Lirico-Sinfoniche vengono
tagliati fondi alla lirica, arrecando grave danno alla cultura.
Infatti, il decreto prevede lo stop ad assunzioni e concorsi; il
blocco del turn over; il divieto di lavori extra come insegnare in
Conservatorio; la discussione sugli integrativi nei contratti presso
l'agenzia nazionale Aran e non più nei singoli teatri; ballerini in
pensione a 45 anni; sparizione dei corpi di ballo, di arti e mestieri
altamente specializzati che nascono e crescono nei teatri stessi.
52) Il Governo ha negato lo stanziamento dei fondi Fas (ridotti in
Finanziaria 2010 di 200 milioni di euro) per la copertura del deficit
sanitario a 4 regioni (Campania, Lazio, Calabria, Molise) e ha
invitato i loro governatori ad alzare le tasse fino al ripianamento
del deficit.
53) Ben 31 miliardi di euro sono i fondi che il governo ha sottratto
al mezzogiorno negli ultimi due anni, prelevandoli dal Fondo aree
sottoutilizzate (Fas): 53,7 miliardi destinati al mezzogiorno, dei 63
miliardi stanziati dal governo Prodi nella Finanziaria 2007; tali
fondi, vincolati a interventi per lo sviluppo e l´occupazione al Sud,
sono stati ridistribuiti verso le regioni del nord e utilizzati per
scopi diversi dalla missione concernente il riequilibrio territoriale.
54) Non mancano anche in questa legislatura interventi legislativi a
favore delle aziende di Berlusconi, come:
l’innalzamento dal 10% al 20% del tetto per l’acquisto di azioni
proprie, da parte delle società quotate in borsa, è stato subito messo
in atto dalla Fininvest per aumentare il controllo su Mediaset;
lo spostamento di pubblicità da Rai a Mediaset da parte delle aziende
e delle istituzioni controllate dal governo: ministeri, Poste, Eni,
Enel, ecc., si è verificato in misura cospicua da quando nel 2008
Berlusconi è tornato al governo;
il Decreto legge n. 185/2008 ha stabilito l’aumento dal 10 al 20%
dell'aliquota IVA sulla pay tv "Sky Italia", il principale competitore
privato del gruppo Mediaset;
le norme contenute nel decreto Romani, entrato in vigore il 15 marzo
2010, regolano gli spazi pubblicitari televisivi a vantaggio di
Mediaset e a svantaggio di Sky, costretta a scendere entro il 2013 dal
18 al 12% di affollamento orario di spot;
il cosiddetto Lodo Cassazione, norma fatta su misura per la Mondadori,
inserita di nascosto all'interno del Dl incentivi del 25 marzo 2010,
consente di archiviare i processi tributari arrivati in Cassazione con
due sentenze favorevoli al contribuente mediante il pagamento del solo
5% del valore della lite.
55) La commissione del Viminale il 15 giugno 2010 ha rigettato la
richiesta del piano di protezione al collaboratore di giustizia
Spatuzza, avanzata da ben tre procure: Firenze, Caltanissetta e
Palermo, supportate dalla Direzione nazionale antimafia. Secondo molti
esperti la commissione ha interpretato in maniera strumentale la legge
del 2001 che prevede l’obbligo per i “collaboranti” di elencare entro
i 180 giorni gli argomenti di cui si vuole parlare con la
magistratura, ma tale limite non c’è per le testimonianze de relato,
cioè per i racconti dei fatti appresi da altri e tali sono le
dichiarazioni di Spatuzza più recenti.
56) Il governo Berlusconi continua a finanziare missioni militari in
luoghi di guerra addirittura aumentando il budget per l’Afghanistan da
310 a 364 milioni di euro.
57) L’attuale governo secondo la propaganda filo berlusconiana di
alcuni telegiornali appare come il governo che sta facendo molto nella
lotta alla criminalità organizzata. Ovviamente non è vero, infatti,
sono state approvate numerose leggi e provvedimenti che favoriscono
finanziariamente le organizzazioni criminali, quali:
scudo fiscale, che consente di riciclare il denaro frutto di attività criminali;
legge bavaglio, che impedisce le intercettazioni in caso di reati
collocabili all’interno di un’associazione criminale ma di cui non è
nota l’appartenenza a tale associazione;
tagli alle forze d'ordine (riduzione di 7.900 cancellieri e 1.800
ufficiali giudiziari, manca persino la benzina per le volanti);
messa all’asta dei beni confiscati alla mafia dando così la
possibilità alle organizzazioni criminali di ricomprarli avvalendosi
di prestanome;
mancato scioglimento del consiglio comunale di Fondi per infiltrazioni
mafiose, nonostante le sollecitazioni del prefetto e l’esecuzione di
17 ordinanze di custodia cautelare;
negazione del piano di protezione al collaboratore Spatuzza;
proposta di modifica degli articoli 192 e 195 del C.p.p. in modo da
restringere i casi di utilizzabilità nei processi delle dichiarazioni
dei pentiti di mafia.
58) E’ stato cancellato il contributo di 300 milioni all’anno, per 15
anni, destinato all’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria,
per l'acquisto di nuovo materiale rotabile. La cancellazione di questo
contributo è completamente contro le esigenze di sicurezza ferroviaria
dei cittadini.
59) La manovra economica per il 2011 e 2012 (Legge 30 luglio 2010, n.
122) ha stabilito:
- si potrà andare in pensione dodici mesi dopo la maturazione dei
requisiti vigenti nel caso dei dipendenti e dopo 18 mesi nel caso dei
lavoratori autonomi;
- stop agli aumenti degli stipendi dei dipendenti pubblici dal 2011 al
2013, non verranno effettuati nuovi rinnovi contrattuali, previste
nuove limitazioni alle assunzioni di personale, a eccezione dei corpi
di polizia, dei vigili del fuoco e degli enti di ricerca;
- taglio del 50% della spesa delle pubbliche amministrazioni per il
personale a tempo determinato;
- versamento a rate del trattamento di fine rapporto per i dipendenti
pubblici se l'importo complessivo è superiore ai 90mila euro;
- tagli alle Regioni di 4 miliardi per l'anno 2011 e di 4,5 miliardi
dal 2012, per le province il taglio è di 300 milioni per il 2011 e 500
milioni a decorrere dal 2012 mentre per i comuni sopra i 5.000
abitanti i trasferimenti sono ridotti di 1,5 miliardi per il 2011 e di
2,5 miliardi dal 2012;
- dal primo luglio sono scattati gli aumenti dei pedaggi autostradali
ed è entrata in vigore una fase transitoria in cui l'Anas, sul sistema
autostradale di propria gestione, è autorizzata ad applicare nuovi
pedaggi di 1-2 euro;
- previste riduzioni lineari del 10% per tutti i ministeri, ulteriori
decurtazioni saranno possibili se i tagli lineari previsti non
raggiungano i risultati indicati;
- per effetto delle misure sul personale dipendente e convenzionato,
in particolare il blocco dei rinnovi contrattuali per il triennio
2010-2012, il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)
viene ridotto di 418 milioni nel 2011 e di 1.132 a decorrere dal 2012;
- le risorse aggiuntive per il SSN definite per l’anno 2010, pari a
550 milioni di euro, così come individuate nel Patto per la Salute
2010/2012, vengono portate a 250 milioni di euro;
- per la spesa farmaceutica prevista una riduzione di 1,8 miliardi di
euro del finanziamento del SSN nel triennio 2011-2013 (600 milioni di
euro per ogni anno).
60) Pdl e Lega hanno votato contro un emendamento in commissione
bilancio che prevedeva l’uso in via esclusiva delle auto blu solo per
il presidente del consiglio, ministri, vice ministri, sottosegretari,
i presidenti delle autorità indipendenti e poche altre cariche;
inoltre chiedeva un uso limitato delle vetture in dotazione a ciascuna
amministrazione esclusivamente per esigenze di servizio.
61) Tagli alla Sanità del governo Berlusconi stabiliti nella manovra
economica di luglio 2010:
il blocco del turn over determinerà nei prossimi 4 anni una carenza di
circa 20.000 medici e dirigenti sanitari necessari al funzionamento
degli ospedali e dei servizi territoriali;
previsto il licenziamento del 50% dei precari della sanità tra medici
e infermieri;
tagli degli indennizzi a chi è stato sottoposto a vaccinazioni
obbligatorie che hanno portato ad effetti collaterali, per le
trasfusioni andate male, per gli incidenti contagiosi in sala
operatoria;
taglio del 50% dei fondi destinati alla formazione professionale del personale;
la manovra riduce il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale di
418 milioni di euro per il 2011 e di 1.132 milioni di euro a decorrere
dal 2012 per le economie derivanti dal blocco dei rinnovi contrattuali
per il triennio 2010-2012;
le risorse aggiuntive definite per l’anno 2010, pari a 550 milioni di
euro, così come individuate nel Patto per la Salute 2010/2012, vengono
portate a 250 milioni di euro;
per la spesa farmaceutica prevista una riduzione di 1,8 miliardi di
euro del finanziamento del SSN nel triennio 2011-2013 (600 milioni di
euro per ogni anno);
62) La somma totale dei fondi sottratti al settore dei Beni Culturali,
nel periodo 2008-2011, è pari a oltre 1 miliardo e 700 milioni di
euro, mentre i tagli previsti nella pertinenza 2008-2013, sfiorano i 3
miliardi.
63) Nella legge di Stabilità 2011, il Governo Berlusconi stanzia 25
milioni di euro per il sostegno alle università non statali, 245
milioni alle scuole paritarie, dopo aver tagliato nelle precedenti
manovre circa 1,6 miliardi di euro all’università pubblica e oltre 8
miliardi di euro alla scuola pubblica (per ulteriori dettagli leggi da
questo link).
64) Nelle legge di Stabilità 201l il Governo ha ridotto il “Fondo
nazionale per le Politiche Sociali” da 435 milioni di euro del 2010 a
273,9 milioni di euro per il 2011 (se non ci saranno correzioni per il
2012 scenderà a 69 milioni e per il 2013 a 44 milioni);
hanno subito tagli anche:
il Fondo per le politiche della famiglia (2010: 185,3 milioni di euro
– 2011: 51,5 milioni di euro);
il Fondo per le politiche giovanili (2010: 94,1 milioni di euro –
2011: 12,8 milioni di euro);
il Fondo per l’infanzia e l’adolescenza (2010: 40,1 milioni di euro –
2011: 39,2 milioni di euro);
il Fondo per il servizio civile (2010: 170,3 milioni di euro – 2011:
110,9 milioni di euro);
il Fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione
(2010: 143,8 milioni di euro – 2011: 32,9 milioni di euro);
il Fondo per gli interventi in materia di animali d’affezione e di
prevenzione del randagismo (2010: 3,395 milioni di euro – 2011: 0,785
milioni di euro);
il Fondo di intervento integrativo per la concessione dei prestiti
d’onore e delle borse di studio è passato da 246,5 milioni di euro
stanziati per l’anno 2009 a 100 milioni di euro per l’anno 2011;
il Fondo per l’inclusione sociale degli immigrati, già privo di
finanziamento dal 2009, resta a secco;
il Fondo per la non autosufficienza, per il quale erano stati
"strappati" nel 2010 400 milioni di euro, è stato azzerato;
il Fondo strategico per il paese a sostegno dell’economia reale è
ridotto di 242 milioni per il 2011 e così è stato azzerato.
la dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica
economica è ridotta di 1.752 milioni di euro per l'anno 2011.
65) Il governo prima ha tagliato nella legge di stabilità 2011 le
risorse al 5 per mille, che è destinato alle associazioni no-profit,
alla ricerca scientifica e sanitaria, portandole da 400 milioni a 100
milioni di euro, poi nel successivo ‘decreto Milleproroghe’ le ha
ripristinate ma una quota pari a 100 milioni di euro è destinata ad
interventi in tema di Sclerosi laterale amiotrofica, quindi resta il
taglio di 100 milioni e una parte dei fondi assegnati al 5 per mille
vengono coperti per 50 milioni dal taglio all'editoria (si dimezza
così di 100 milioni il fondo a sostegno dell'editoria previsto dalla
legge di stabilità 2011) e per 45 milioni dal taglio all'emittenza tv
e radio.
66) I pesanti tagli fatti dal Governo sui trasferimenti dei fondi
destinati alle Regioni (4 miliardi di euro nel 2011 e 4,5 miliardi nel
2012) hanno determinato nel trasporto pubblico locale riduzione di
corse e personale delle aziende di trasporto e aumento delle tariffe.
67) Questo governo pro lobby degli inceneritori e del nucleare nel
decreto sulle energie rinnovabili ha stabilito a partire da giugno
2011: il taglio agli incentivi sull'eolico e sulle biomasse del 22%;
il limite di un 1 MW per impianto fotovoltaico; il limite del 10%
della superficie agricola destinabile ad un impianto fotovoltaico.
Inoltre resta l'anomalia tutta italiana dei finanziamenti CIP6 alle
cosiddette fonti assimilate che non hanno niente di rinnovabile e il
meccanismo perverso che gira intorno alla vendita dei cosiddetti
‘certificati verdi’.
68) Il FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) già ridotto al lumicino,
nel 2011 era stato ridotto ulteriormente a 231 milioni di euro, pari
alla metà del 2009, tagli decisi per far fronte a eventuali minori
introiti previsti dalla vendita delle frequenze del digitale, poi si
sono recuperati i fondi tagliati con l’aumento delle accise sui
carburanti.
69) Il fondo per la famiglia è stato ridotto del 90% in tre anni
passando da 300 milioni del 2007 a 25 milioni del 2011 e ciò causerà:
niente rimborsi spese per le coppie che adottano bambini all’estero;
nessun finanziamento ai progetti per conciliare famiglia e lavoro;
stop ai prestiti per i nuovi nati; lavori in stand-by per le
Commissioni adozioni, Osservatorio sulla famiglia e sui minori.
70) A partire dal 31 dicembre 2011 la decorrenza dei termini per
proporre impugnazione in materia di licenziamento diventa pari a 60
giorni: è la proroga, stabilita dal decreto Milleproroghe 2011, alla
norma contenuta nel Collegato al lavoro (Legge 183/2010) e che era
entrata in vigore subito impedendo così di fare ricorso contro gli
ingiusti licenziamenti.
71) Nel Documento di economia e finanza sono previsti per il prossimo
triennio tagli di spesa per 35 miliardi di euro, di questi 13
peseranno sul sistema della pubblica istruzione che si aggiungono agli
8 miliardi di euro già tagliati nel triennio 2009-2011.
72) Nella dichiarazione 730 del 2011 non sono più detraibili le spese per:
l’autoaggiornamento dei docenti; l’abbonamento al trasporto pubblico;
l’arredamento di immobili ristrutturati.
Insomma, il governo Berlusconi toglie ai poveri per dare ai ricchi e
non si preoccupa della grave situazione precaria di milioni di
famiglie a ridosso e al di sotto della soglia di povertà, ma anzi si
cerca di nascondere la situazione di questa gente, facendo apparire
che niente di drammatico ci sia.
L’elevato numero delle note precedenti, che ho cercato di rendere
quanto più sintetiche possibile, testimonia quante ne ha combinate
questo governo di bugiardi, piduisti, eversivi, evasori, corruttori,
corrotti, filo-mafiosi, che vuole mettere il bavaglio all’unico
baluardo di informazione rimasto ancora libero, cioè la rete, per
nascondere all’opinione pubblica tutte le malefatte riportate sopra.
E' stato indicato come il principale responsabile dei problemi dell'Italia.


Danni Creati all'Italia da berlusconi

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https://cipiri.blogspot.com/2015/05/danni-creati-allitalia-da-berlusconi.html


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Salvini al Citofono, tutte le Violazioni Giuridiche Compiute


Salvini al Citofono, tutte le Violazioni Giuridiche Compiute


Per Vincenzo Muscatiello, docente di diritto penale all’Università di Bari,
presupposto della difesa della legalità è il rispetto delle regole.


La tutela della legalità passa per il rispetto delle regole. Per Vincenzo Muscatiello, docente di diritto
penale all’Università di Bari, il leader della Lega Matteo Salvini andando a citofonare ad un ragazzo
tunisino, davanti alle telecamere, durante la campagna elettorale a Bologna per le elezioni regionali per chiedergli se era uno spacciatore, ha travolto i nostri principi di civiltà giuridica.

«Nel diritto penale dei tweet, chiedere ad un bugiardo se sia davvero bugiardo restituisce una risposta che non è mai quella vera: entrambi, chi mente e chi non mente risponderanno nello stesso modo, il che testimonia l’inutilità della domanda, più che della risposta - sottolinea Muscatiello - il gesto è così paradossale che conviene persino augurarsi che quel ragazzo sia davvero uno spacciatore, perché ormai la citofonata rende inutile la verità».

La verità mediatica
Per il ragazzo oggetto dell’attenzione di Salvini, non sarà semplice riabilitarsi agli occhi dell’opinione pubblica: «Nella lettura collettiva, nella accusa via citofono, il ragazzo - continua il professor Muscatiello - è senza dubbio uno spacciatore e a questo punto non c’è modo di dimostrare il contrario. Il ragazzo di certo non può citofonare a un giudice per affermare la sua innocenza; né andare spontaneamente a processo per soddisfare le pulsioni giustizialiste
 di cui al citofono si è reso interprete» .

Il rischio toto reati
Per Muscatiello poco importa andare alla ricerca di un reato che aiuti a inquadrare giuridicamente la
“citofonata”. «Nel fare il toto reati, spaziando dalla diffamazione alla violazione della privacy fino alla calunnia, si finisce per cadere nella stessa superficialità contenuta nel gesto esaminato, nella stessa bizzarria - dice Muscatiello - il sistema giuridico alla base della ricerca dei reati presuppone regole e procedure serie e ponderate».

Vincenzo Muscatiello attira piuttosto l’attenzione su un altro aspetto: «quello che colpisce è l’inutilità giuridica di un gesto che nella “costruzione del nemico”, contiene l’indifferenza al vero e al giusto, e
soprattutto l’idea, spesse volte ripetuta, che la sanzione mediatica debba abitare forme sbrigative e
superficiali, aperte al pregiudizio, chiuse alle prove contrarie».

di Patrizia Maciocchi

Il giudice: «Sui 49 milioni tutte notizie vere»  Il leader del Carroccio sbugiardato dal tribunale:   respinte tutte le querele per diffamazione.   La sentenza assolve i cronisti ed elogia il «giornalismo d’inchiesta»:   sulla maxi-truffa dei rimborsi elettorali, pubblicati Fatti Documentati...

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Il giudice: «Sui 49 milioni tutte notizie vere»
Il leader del Carroccio sbugiardato dal tribunale:
 respinte tutte le querele per diffamazione.
La sentenza assolve i cronisti ed elogia il «giornalismo d’inchiesta»:
sulla maxi-truffa dei rimborsi elettorali, pubblicati Fatti Documentati...
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Lega e 49 milioni di Maxi-Truffa in Rimborsi Elettorali

Lega e 49 milioni di Mmaxi-Truffa in Rimborsi Elettorali

Lega e 49 milioni di Mmaxi-Truffa in Rimborsi Elettorali

Lega e 49 milioni di Mmaxi-Truffa in Rimborsi Elettorali


Matteo Salvini e la Lega sconfitti dall'Espresso. Il giudice: «Sui 49 milioni tutte notizie vere»
Il leader del Carroccio sbugiardato dal tribunale: respinte tutte le querele per diffamazione. La sentenza assolve i cronisti ed elogia il «giornalismo d’inchiesta»:
sulla maxi-truffa dei rimborsi elettorali, pubblicati Fatti Documentati.


DI PAOLO BIONDANI

Matteo Salvini è stato sconfitto dall'Espresso e sbugiardato dai giudici sullo scandalo dei 49 milioni
confiscati alla Lega ma in gran parte spariti. Tutti i magistrati competenti hanno infatti dichiarato
completamente infondate le querele per diffamazione proposte (e pubblicizzate) dal leader leghista,
quando era ancora ministro dell'Interno, dal suo vice, Giancarlo Giorgetti, già sottosegretario alla
presidenza del consiglio, e dal tesoriere del partito, l'onorevole Giulio Centemero. La sentenza dei
giudici spiega che il lavoro dei giornalisti dell'Espresso rappresenta «indiscutibilmente» un esempio di «giornalismo d'inchiesta», che secondo la Cassazione va considerato «l'espressione più alta e nobile dell'attività d'informazione».

Lega e 49 milioni di Mmaxi-Truffa in Rimborsi Elettorali


Le motivazioni del verdetto, depositate oggi, precisano che «con il giornalismo d'inchiesta l'acquisizione delle notizie avviene autonomamente, direttamente e attivamente da parte dei professionisti e non mediata da fonti esterne mediante la ricezione passiva di informazioni». I giornalisti dell'Espresso vanno quindi assolti con formula piena perché hanno pubblicato solo informazioni «verificate» e «documentate», di «indubbio interesse pubblico» ed esposte «con correttezza», con tutti i crismi del diritto-dovere di cronaca.

Per i vertici della Lega, la sconfitta giudiziaria è totale. Salvini, Giorgetti e Centemero avevano
presentato una serie collegata di querele contro cinque articoli sullo scandalo dei 49 milioni, pubblicati dall'Espresso tra giugno e luglio 2018,
firmati da Giovanni Tizian, Stefano Vergine, Paolo Biondani,

Gloria Riva e Leo Sisti, chiamando in causa anche il direttore Marco Damilano. Il procedimento penale, per competenza territoriale, è stato esaminato dai giudici del tribunale di Velletri.

Nel giugno scorso i magistrati della Procura, chiamati a rappresentare l'accusa, hanno invece chiesto
l'archiviazione, giudicando infondate tutte le ipotesi di pretesa diffamazione, dopo aver esaminato i
documenti presentati dai giornalisti, illustrati nelle memorie difensive degli avvocati dell'Espresso, Paolo Mazzà e Clara Gabrielli. Il leader della Lega e i suoi fedelissimi, a quel punto, hanno rilanciato le loro accuse con una formale opposizione all'archiviazione, chiedendo ai giudici del tribunale (ufficio gip), questa volta, di rovesciare il verdetto e incriminare i giornalisti. L'udienza decisiva si è tenuta il 7 gennaio scorso. E si è conclusa con una sentenza, depositata questa stamattina, di assoluzione piena dei giornalisti.

Nelle motivazioni, i magistrati riconoscono che tutti gli articoli dell'Espresso «sono il risultato dell'attività d'inchiesta portata avanti dai giornalisti, i quali, come attestato dalla copiosa documentazione depositata in allegato alla memoria difensiva, hanno ricercato le notizie, ripercorso gli eventi e tentato di ricostruire, nei limiti del possibile, la gestione delle finanze del partito politico Lega Nord. Argomento, quest'ultimo, che riveste un indubbio rilievo, stante l'interesse pubblico alla ricerca della verità conseguente agli scandali finanziari che hanno travolto il partito in questione».


La ricerca della verità sui soldi della Lega e il significato del giornalismo
Il tribunale ha archiviato la querela presentata contro L'Espresso per le inchieste sui finanziamenti del Carroccio. Perché il nostro lavoro è di interesse pubblico. E perché ci sono decine di milioni che devono ancora tornare nelle casse dello Stato
«In particolare», spiega sempre la sentenza, «a seguito della sentenza del tribunale di Genova emessa
il 24 luglio 2017, veniva disposto il sequestro di circa 49 milioni di euro nei confronti della Lega Nord; sequestro che, però, non veniva eseguito nella sua interezza perché, al momento dell'esecuzione della misura cautelare, i fondi del partito risultavano parzialmente inconsistenti».

I magistrati della procura e del tribunale di Velletri si riferiscono alla confisca, alla fine confermata anche dalla Cassazione, dei 49 milioni di euro incassati dalla Lega con la maxi-truffa dei rimborsi elettorali, che era costata una condanna in tribunale, poi cancellata dalla prescrizione, all'ex leader Umberto Bossi, fondatore del partito e tuttora senatore leghista. Quando è scattato il sequestro giudiziario, con la sentenza di primo grado, nella casse della Lega erano rimasti solo circa tre milioni. La Procura di Genova ha quindi aperto un'inchiesta, tuttora in corso, con l'accusa di riciclaggio dei restanti 46 milioni sottratti allo Stato. Prescrizione significa che il reato c'è, l'imputato lo ha commesso, ma non può essere punito solo per scadenza dei termini, che in Italia sono ridottissimi. Anche la Lega di Salvini tuttora si oppone alla riforma destinata a evitare la prescrizione almeno dopo le condanne di primo grado.

La sentenza di assoluzione dell'Espresso è importante per tutta la stampa italiana, perché riconferma i principi sanciti dalla Cassazione sul giornalismo d'inchiesta: i cronisti che fanno questo tipo di lavoro
non possono essere obbligati a pubblicare solo notizie «certe e incontrovertibili», cioè ad aspettare che siano convalidate da definitive sentenze giudiziarie dopo tre gradi di giudizio, ma possono anche evidenziare interrogativi, fatti sospetti, dubbi, purché fondati e comprovati da documenti e testimonianze attendibili. Gli articoli al centro del caso giudiziario sono stati pubblicati dall'Espresso tra il 3 giugno e il 15 luglio 2018: da allora nessuno ha mai potuto smentire la verità storica di tutti i fatti scoperti con le nostre inchieste giornalistiche.

LEGGI ANCHE
Non si terrà il Referendum sulla Legge Elettorale sostenuto dalla Lega
 perché Eccessivamente Manipolativo...
https://cipiri20.blogspot.com/2020/01/consulta-boccia-il-referendum-della-lega.html
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lunedì 20 gennaio 2020

Chiusura Immediata delle Pagine Social di Matteo Salvini

#Oltre la #Collezione di #Felpe e #Rosari, i #Video dove #Mangia, #Rutta e #Scoreggia,  quali sono le #Proposte #Politiche di #Selfini ?

Basta con l'Odio Diffuso 
e Retwittato dal Leghaiolo
ed i Suoi Militanti
Chiediamo la Chiusura delle Sue Pagine

Le pagine social, specialmente quella Facebook, dell’ex Ministro degli Interni, cioè di chi avrebbe dovuto tutelare l’ordine pubblico e la civile convivenza, sono divenute luogo di comportamenti illeciti e violenti che minano l’integrità della democrazia italiana.

Su queste pagine, gestite dallo staff, lautamente stipendiato fino a poco tempo fa con denaro pubblico, di Matteo Salvini è stata ripristinata l’odiosa e medievale pratica della gogna pubblica. Oppositori politici e singoli cittadini, persino minorenni, con tanto di foto, sono offerti al pubblico delirio e linciaggio dei fan del leader della Lega.

Su queste pagine si opera una quotidiana azione di propagazione di notizie infondate, di allarme sociale ingiustificato, di odio che sconfina nel razzismo e nella xenofobia.

Ogni donna che dissente diventa prostituta.
Ogni oppositore diventa ladro o traditore del nostro paese.
Intere comunità sono bollate e marchiate di irriducibile criminalità e pericolosità sociale.

Su queste pagine diluviano, infatti, i commenti razzisti, l’incitazione alla violenza e persino all’assassinio, l’aggressione sessista alle donne e ai loro diritti, lo svilimento di istituzioni e normative, le accuse infondate, la denigrazione degli avversari o di chi dissente, l’offesa sistematica ai valori della nostra civiltà senza che mai si operi una dovuta moderazione o presa di distanza da certe mostruose dichiarazioni.
Moderazione, prese di distanza, possibili visto che lo staff di Matteo Salvini oscura platealmente alcuni interventi ma solo quelli di dissenso o
 che denunciano le malefatte del partito del leader della Lega.

PER QUESTE RAGIONI CHIEDIAMO DI FERMARE QUESTA BARBARIE

Immediata chiusura delle pagine social di Matteo Salvini

FIRMA QUI  :

 https://www.change.org/p/illustrissimo-signor-presidente-della-repubblica-chiusura-immediata-delle-pagine-social-di-matteo-salvini

Oltre la #Collezione di #Felpe e #Rosari, 
#Oltre i #Video dove #Mangia e compra #Mutande, 
quali sono le #Proposte #Politiche di #Selfini?


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domenica 19 gennaio 2020

Salvini e Lega, Scoperti dalla Finanza Conti Segreti in Svizzera

Salvini e Lega, Scoperti dalla Finanza Conti Segreti in Svizzera

Salvini, Scoperti dalla Finanza i suoi Conti Segreti in Svizzera


Salvini, Scoperti dalla Finanza i suoi Conti Segreti in Svizzera


ANSA - La Guardia di Finanza di Milano, nell'ambito di una vasta operazione anti evasione fiscale, ha scoperto diversi conti correnti cifrati che sarebbero intestati alla Lega , di cui  Matteo Salvini, è l'attuale leader. I conti correnti cifrati e segreti,
sarebbero domiciliati in una banca privata in Svizzera,
e più precisamente a Zurigo.
Le Fiamme Gialle hanno reso noto che le indagini fanno presagire che all'interno dei conti siano
nascosti parte dei 49 Milioni di euro che la Lega e Salvini in primis,
hanno fatto sparire negli anni precedenti.

Le indagini proseguono a Ritmo Serrato.
Abbiamo Scoperto finalmente perchè
non ha mai indossato la divisa
della Guardia di Finanza.





LEGA, MARONI: MAI AVUTO RUOLO IN ASSOCIAZIONE CHE PORTA MIO NOME
 (LaPresse) - "In merito alle indagini che riguardano un'associazione che porta il mio nome (creata per le elezioni regionali del 2013) preciso di non aver mai avuto in essa alcun ruolo gestionale né operativo. Sono tuttavia certo della correttezza della gestione da parte del presidente e dei consiglieri". Così su Facebook l'ex governatore della Lombardia ed ex segretario leghista, Roberto Maroni, sull'indagine a Genova sul presunto riciclaggio
 di una parte dei 49 milioni dei fondi del partito di via Bellerio.



FONDI LEGA: IN CORSO PERQUISIZIONI GDF
 (ANSA) - La Guardia di Finanza sta eseguendo una serie di perquisizioni nell'ambito dell'indagine della procura di Genova sui 49 milioni confiscati in via definitiva alla Lega. Le verifiche, secondo quando si apprende, riguarderebbero in particolare l'Associazione Maroni presidente.



L'inchiesta genovese nasce da quella sui rimborsi elettorali che la Lega avrebbe ottenuto ai danni del Parlamento tra il 2008 e il 2010, falsificando rendiconti e bilanci. Il processo si è concluso lo scorso 6 agosto con una sentenza della Cassazione che ha dichiarato prescritti i reati per Umberto Bossi e per il tesoriere Belsito ma ha confermato la confisca dei 49 milioni. L'ipotesi su cui stanno ora lavorando i magistrati genovesi riguarda il presunto riciclaggio di parte di quei fondi, che da settembre il partito sta restituendo allo Stato a rate: secondo i pm parte dei 49 milioni sarebbero stati fatti sparire in Lussemburgo attraverso la banca Sparkasse di Bolzano e poi fatti rientrare, in parte, subito dopo i primi sequestri disposti della procura.



 La banca ha invece sempre sostenuto che quei fondi (circa 10 milioni) fossero soldi dello stesso istituto, slegati dal partito. A giugno scorso, inoltre, investigatori e inquirenti genovesi hanno ascoltato, come persona informata sui fatti, l'ex consigliere della lista Maroni Presidente, Marco Tizzoni, che a Milano aveva presentato un esposto in cui aveva adombrato il sospetto che l'Associazione Maroni Presidente "fosse stata tenuta nascosta ai consiglieri dovendo servire quale soggetto occulto di intermediazione finanziaria in favore della Lega o di terzi".



Il presidente dell' Associazione Maroni presidente - stando a quanto si legge nello statuto pubblicato sul sito - è Stefano Bruno Galli, che è anche assessore all'Autonomia e alla cultura della Regione Lombardia, mentre il consiglio direttivo è composto da Andrea Cassani, Ennio Castiglioni e dall'ex sottosegretario Stefano Candiani. Il tesoriere è Federica Moro.


FONDI LEGA: INDAGATO ASSESSORE LOMBARDIA GALLI
 (ANSA) - L'assessore all'Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia Stefano Bruno Galli è indagato dalla procura di Genova nell'ambito dell'inchiesta sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni dei fondi della Lega. L'accusa ipotizzata nei confronti di Galli - nella sua qualità di presidente dell'Associazione Maroni Presidente - è riciclaggio. Secondo quanto si apprende, le perquisizioni dei finanzieri hanno interessato uffici e domicili a Milano, Monza e Lecco.



A Galli, oltre al provvedimento di perquisizione e sequestro, è stato notificato un avviso di garanzia "per aver compiuto - si legge in una nota della procura di Genova - operazioni su una parte delle somme di denaro provento dei reati ex art. 640 bis (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) commessi da Umberto Bossi e Francesco Belsito attraverso l'associazione 'Maroni presidente'". Le perquisizioni svolte dagli uomini del Nucleo di polizia Economico-finanziaria di Genova hanno riguardato anche la 'Boniardi Grafiche' di Milano e la 'Nembo srl' di Monza (allo stato cessata), due società che hanno prestato i loro servizi
per le campagne elettorali della Lega.



FONDI LEGA: GDF, 450MILA EURO DA BANCA ALETTI A ASSOCIAZIONE


 (ANSA) - Circa 450mila euro sarebbero transitati da Banca Aletti all' 'Associazione Maroni presidente' e da questa girati su alcuni conti riconducibili alla Lega. E' quanto avrebbero accertato gli uomini della Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta sul riciclaggio di parte dei 49 milioni di fondi della Lega. I 450mila euro, infatti, tramite Galli sarebbero formalmente stati utilizzati per acquistare del materiale a sostegno della campagna elettorale della Lega ma, in realtà, non sarebbero stati mai stati spesi e sarebbero rientrati in altri conti correnti, riconducibili al partito. Delle due società destinatarie delle perquisizioni, secondo quanto si apprende, la prima - la 'Boniardi Grafiche' - sarebbe riconducibile al deputato leghista Fabio Massimo Boniardi mentre la seconda - la
 'Nembo srl' - ha cessato le attività a luglio scorso.

Da :  dagospia com/


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