Avaaziani, è davvero il momento di festeggiare!
Poche ore fa
l'ONU ha votato in modo schiacciante per il riconoscimento della Palestina, che è diventata così il 194° stato del mondo!!! E'
una vittoria incredibile per il popolo palestinese, per la pace e per
il nostro movimento. Persone da tutto il mondo si stanno unendo alle
folle oceaniche in Palestina per festeggiare.
Il viaggio del popolo palestinese verso la libertà non finisce qui. Ma
questo è stato un passo importantissimo e la nostra comunità ha svolto
un ruolo fondamentale. L'ambasciatore della Palestina in Europa oggi ha
detto:
"Avaaz e i suoi membri in tutto il mondo hanno giocato un ruolo
cruciale nel convincere i governi a supportare il riconoscimento e
sostenere il popolo palestinese verso la libertà e la pace. Sono stati
al nostro fianco durante tutto questo processo e il loro sostegno e la
loro forza saranno riconosciuti e ricordati con gioia in tutta la
Palestina" - Leila Shahid, delegato generale della Palestina in Europa.
Il governo americano e quello israeliano, spinti da gruppi estremisti
molto potenti (sì, tristemente anche Obama ha ceduto), hanno portato
avanti ogni tipo d'intimidazione per cercare di far fallire il voto,
dalle minacce economiche alla possibilità di deporre il Presidente
palestinese se fosse andato avanti.
Quello europeo è stato un voto chiave ma incerto fino all'ultimo:
sotto l'enorme pressione degli USA i leader europei fino a due
settimane fa erano per non sostenere il riconoscimento dello stato
palestinese. Con la consapevolezza della posta in gioco la nostra
comunità ha risposto con la velocità e la forza democratica di cui c'era
bisogno per vincere:
- Quasi 1,8 milioni di noi hanno firmato la petizione in favore del riconoscimento.
- Migliaia di noi hanno effettuato donazioni per finanziare sondaggi d'opinione pubblici in tutta Europa, mostrando così che un preponderante 79% degli europei era a favore dello stato palestinese. I
nostri sondaggi sono stati ripresi da tutti i media e citati
ripetutamente nei dibattiti parlamentari in Gran Bretagna, Spagna e
Francia!
.
- Abbiamo mandato decine di migliaia di email, messaggi Facebook e tweet ai leader di tutta Europa e abbiamo effettuato migliaia di chiamate a ministri degli esteri e capi di stato.
- Abbiamo spiegato una gigantesca bandiera alta quattro piani proprio fuori dalla Commissione Ue a Bruxelles (a destra) mentre i leader partecipavano al vertice.
Subito dopo, abbiamo effettuato un'altra dimostrazione a Madrid. Tempo
fa avevamo addirittura fatto passare una flotta di navi di fronte alla
sede dell'ONU per chiedere che il riconoscimento della Palestina fosse
finalmente messo al voto. Le nostre azioni hanno conquistato i titoli
dei giornali in tutta Europa.
- Lo staff di Avaaz e i suoi membri hanno incontrato decine e decine di ministri,
massimi consiglieri, capiredattori, parlamentari e opinion leader in
ciascuno dei paesi chiave, in molti casi facendo squadra per convincere i
leader uno dopo l'altro attraverso advocacy, pressione, risoluzioni
parlamentari e dichiarazioni pubbliche, sempre agendo grazie alla forza e
alla legittimazione dal basso.
- Abbiamo raggiunto i maggiori opinion leader, tra cui Stéphane Hessel, un novantaquattrenne sopravvissuto ai campi di concentramento nazisti, e
Ron Pundak, un israeliano che ha giocato un ruolo chiave nel processo
di pace di Oslo, affinché si esprimessero pubblicamente in favore del
riconoscimento dello stato palestinese.
Uno dopo l'altro, stati chiave in Europa hanno rotto con gli USA per
rispondere alla richiesta di giustizia e ai loro cittadini. Nel
conteggio del voto finale che abbiamo ottenuto da poco, solo 9 paesi su
193 hanno votato contro!
Francia, Spagna, Italia, Svezia e gran parte dell'Europa ha votato a favore della Palestina.
Gli USA e Israele hanno sostenuto inizialmente che il riconoscimento
avrebbe costituito una minaccia per la pace, e poi, dopo aver perso, che
il risultato non avrebbe contato poiché si trattava di un voto
simbolico. Ma se fosse stato solo simbolico non avrebbero fatto tutto il
possibile per cercare di fermarlo. E dopo anni di negoziati in malafede
e di accettazione da parte di Israele dello status quo, mentre
colonizzava altri territori palestinesi,
questa mossa mostra agli USA
e a Israele che se non gestiranno i rapporti internazionali in buona
fede, i palestinesi e il mondo intero andranno avanti senza di loro.
Si tratta di una base di partenza più equilibrata per delle reali
trattative di pace. E questa è la migliore alternativa alla violenza
portata avanti tanto dal governo israeliano quanto da Hamas a Gaza nello
scorso mese.
Per decenni il popolo palestinese ha sofferto a causa della dittatura
militare israeliana, con controlli repressivi sui loro spostamenti e sul
lavoro, una continua negazione dei loro diritti e la minaccia costante
dovuta all'insicurezza e alla violenza. In questo giorno di 65 anni fa
l'ONU riconosceva lo stato di Israele, iniziando un percorso per
stabilire una patria sicura per il popolo ebraico.
Oggi i palestinesi
compiono un passo avanti lungo lo stesso percorso e guadagnano, agli
occhi della comunità internazionale, la dignità che è stata loro negata
per una generazione. E' da quella dignità che potremo costruire le
fondamenta per la pace.
Con speranza e gioia,
Ricken, Alice, Ari, Wissam, Allison, Sam, Julien, Pascal, Wen, Pedro,
Saravanan, Emma, Ben, Dalia, Alexey, Paul, Marie, Aldine, Luca, Jamie,
Morgan e tutto il team di Avaaz.
P.S. Qui ci sono alcune fonti: l'
Associated Press parla della vittoria di oggi, il
Guardian riferisce dei nostri sondaggi di due settimane fa, il
Daily Briefing di Avaaz fornisce una mappa del risultato del voto, e
Haaretz spiega la risposta di Israele.
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