8 NOVEMBRE: PER UN PAESE NORMALE
(1093 adesioni) Lunedì 8 novembre, le piazze – In costante aggiornamento
Roma, ore 17, davanti Montecitorio
Milano, ore 18-22, piazza San Babila, clicca qui
Catania, ore 18, sotto prefettura di via Etnea clicca qui
Parma, ore 17, davanti prefettura clicca qui
Massa Carrara, ore 17, davanti prefettura clicca qui
Trieste, ore 17, davanti prefettura clicca qui
Salerno, ore 18, piazza Cavour clicca qui
Alessandria, ore 17, davanti prefettura
Trento, ore 16, di fronte Commissariato di Governo
Cagliari, ore 16, via Roma di fronte Municipio clicca qui
Bolzano, ore 18, piazza Municipio clicca qui
Siamo alla frutta, il nostro Paese è piombato in una situazione politica, sociale, economica e culturale non più sopportabile.Anche un bambino si accorgerebbe che l’Italia è allo sbando: ad una crisi economica sempre più pressante si aggiunge una crisi democratica che è diventata palese.
Il Presidente del Consiglio forza le istituzioni, trasferisce l’impunità di cui pensa di godere a minorenni che dovrebbero essere affidate ai servizi di recupero e racconta frottole alla Questura (“la ragazza è la nipote di Mubarak”).
Che la situazione italiana sia arrivata ai suoi livelli più bassi se ne sono accorti – finalmente! – anche i suoi ex alleati politici ed il maggiore partito di opposizione.
E’ arrivato il momento di fermare questa spirale di degrado e malcostume in cui il Premier ci ha trascinati, e manifestare tutti insieme, cittadini, forze politiche e movimenti della società civile, il nostro dissenso e la nostra indignazione.
Perché tutto questo non è più tollerabile. Tutti insieme ribadiamo a gran voce: BERLUSCONI DIMISSIONI!
Per questo chiamiamo a raccolta tutti coloro che hanno a cuore il futuro democratico del nostro Paese: lunedì 8 novembre, dalle ore 17, alla riapertura delle Camere, ritroviamoci tutti davanti a Montecitorio (e in altri luoghi simbolici di tante altre città italiane) , per manifestare il nostro dissenso e pretendere che se Berlusconi non capisce che è venuto il momento di mettere la parola FINE al suo inadeguato ruolo di Capo del Governo che siano le forze democratiche presenti in Parlamento a sfiduciarlo per restituire il Paese alla normalità costituzionale.
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