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mercoledì 4 gennaio 2012

VIA le armi da CAPO TEULADA e QUIRRA





 VIA le armi da CAPO TEULADA e QUIRRA

    • Quando
      domenica 15 gennaio 2012
    • Ora
      10.00 fino a 12.30
  • Descrizione
    VERITA’ e GIUSTIZIA
    per gli uccisi da veleni di guerra e di poligono
    FERMARE la STRAGE di STATO

    “L’assenza di certezze scientifiche non deve servire da pretesto per ritardare l’adozione di misure” ( ONU, art 15 dichiarazione di Rio 1992).
    “L’interesse nazionale CEDE di fronte al superiore interesse pubblico costituito dalla tutela della salute (…)” che ha “il valore dell’assolutezza, ciò significa che va protetta contro ogni iniziativa ostile da chiunque provenga e con la conseguenza che ha anche una valenza incondizionata. La tutela comprende le ipotesi in cui i rilievi scientifici non hanno raggiunto una chiara prova di nocività ” (sentenza del TAR sulla sospensiva all’installazione dei radar, 6/10/2011)

    Dal 15 luglio avanziamo precise richieste al rappresentante del Governo mirate a stroncare l’epidemia di tumori e alterazioni genetiche che imperversa nei teatri di guerra e nei poligoni che opprimono la Sardegna. Le abbiamo ribadite all’assessore alla Sanità e al governatore Cappellacci.

    Governo, Parlamento e Regione - supportati dalla stragrande maggioranza trasversale del ceto politico, dalla lobby militare e dalle multinazionali delle armi - persistono nell’uso e abuso della scienza-pretesto-narcotico, ci propinano l’indagine epidemiologica N°3. Epidemiologia e registri tumori, indubbiamente utili, sono inservibili per fare luce, accertare responsabilità e fermare il disastro sanitario e ambientale inflitto alla Sardegna dalle attività militari e dai loro veleni di guerra.

    E’ fuorilegge, depistante e narcotizzante proporre altre indagini epidemiologiche e ricerche vane del nesso diretto causa effetto tra patologie e inquinamento bellico. I lavori di due Commissioni Parlamentari d’Inchiesta, durati tre anni (2005/08), hanno equiparato i poligoni della Sardegna ai teatri di guerra, la popolazione che vive nei pressi dei poligoni ai militari inviati nei teatri di guerra; hanno riaffermato l’obbligatorietà del principio di precauzione sancito dalle norme italiane, europee e internazionali; hanno rilevato che il nesso causa/effetto allo stato attuale della scienza non può essere escluso e non può essere dimostrato, quindi, fino a prova contraria, la responsabilità dei morti e dei malati, “dati inoppugnabili”, grava sull’Amministrazione Difesa.

    Non è più tollerabile la farsa confezionata per sedarci e per eludere le responsabilità, in scena da oltre un decennio, che ha ripreso a blaterare di nesso diretto causa effetto, si affanna tra negare l’evidenza e scovare grottesche cause e concause che offendono la comune intelligenza e soprattutto le famiglie degli uccisi e la loro memoria (vaccini, alcool, fumo, finanche l’incestuosità “congenita” dei sardi).

    E’ indilazionabile l’adozione delle misure concrete per spezzare la catena di morte e sofferenze. Nel Pisq sappiamo di 28 militari, del 65% dei pastori e oltre 50 civili colpiti dalla “sindrome di Quirra”; a Capo Frasca contiamo 6 militari uccisi, a Teulada 11 militari e 41 civili. I numeri, pesanti come macigni, sono sottostimati, non esaustivi ma verificabili nell’arco di una giornata a costo quasi zero (il prezzo della benzina per un giro nei paesi martiri).

    ESIGIAMO:

    * Sospensione immediata delle attività dei poligoni dove si sono registrate le patologie di guerra;
    * Evacuazione dei militari esposti alla contaminazione dei poligoni di Capo Teulada, Decimomanno-Capo Frasca, Salto di . . . . . Quirra, ormai tristemente noto come il poligono della morte;
    * Bonifica delle aree contaminate a terra e a mare, ripristino ambientale;
    * Risarcimento ai malati e alle famiglie degli uccisi del danno (irrisarcibile!) della perdita della salute e della vita.
    * Risarcimento al popolo sardo del danno inferto al territorio dell’isola.

    Dalla REGIONE PRETENDIAMO un impegno serio e urgente per:

    * aprire una vertenza forte con lo Stato;
    * costringere chi ha inquinato a disinquinare e farsi pieno carico di tutti i danni causati;
    * fare valere in tutte le sedi e con tutti gli strumenti di sua competenza il diritto alla salute e all’ambiente salubre calpestato …. . . … … . dalle “iniziative ostili” del ministero della Difesa e delle Forze Armate.

    Comitato sardo Gettiamo le Basi, tel 3467059885; Famiglie militari uccisi da tumore, tel 3341421838
    Comitato Amparu, tel 497851259; Comitato Su Sentidu, tel 3334839824
     




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