Descrizione
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VERITA’ e GIUSTIZIA per gli uccisi da veleni di guerra e di poligono FERMARE la STRAGE di STATO
“L’assenza di certezze scientifiche non deve servire da pretesto per
ritardare l’adozione di misure” ( ONU, art 15 dichiarazione di Rio
1992). “L’interesse nazionale CEDE
di fronte al superiore interesse pubblico costituito dalla tutela della
salute (…)” che ha “il valore dell’assolutezza, ciò significa che va
protetta contro ogni iniziativa ostile da chiunque provenga e con la
conseguenza che ha anche una valenza incondizionata. La tutela comprende
le ipotesi in cui i rilievi scientifici non hanno raggiunto una chiara
prova di nocività ” (sentenza del TAR sulla sospensiva all’installazione
dei radar, 6/10/2011) Dal 15 luglio avanziamo precise
richieste al rappresentante del Governo mirate a stroncare l’epidemia di
tumori e alterazioni genetiche che imperversa nei teatri di guerra e
nei poligoni che opprimono la Sardegna. Le abbiamo ribadite
all’assessore alla Sanità e al governatore Cappellacci.
Governo, Parlamento e Regione - supportati dalla stragrande maggioranza
trasversale del ceto politico, dalla lobby militare e dalle
multinazionali delle armi - persistono nell’uso e abuso della
scienza-pretesto-narcotico,
ci propinano l’indagine epidemiologica N°3. Epidemiologia e registri
tumori, indubbiamente utili, sono inservibili per fare luce, accertare
responsabilità e fermare il disastro sanitario e ambientale inflitto
alla Sardegna dalle attività militari e dai loro veleni di guerra.
E’ fuorilegge, depistante e narcotizzante proporre altre indagini
epidemiologiche e ricerche vane del nesso diretto causa effetto tra
patologie e inquinamento bellico. I lavori di due Commissioni
Parlamentari d’Inchiesta, durati tre anni (2005/08), hanno equiparato i
poligoni della Sardegna ai teatri di guerra, la popolazione che vive nei
pressi dei poligoni ai militari inviati nei teatri di guerra; hanno
riaffermato l’obbligatorietà del principio di precauzione sancito dalle
norme italiane, europee e internazionali; hanno rilevato che il nesso
causa/effetto allo stato attuale della scienza non può essere escluso e
non può essere dimostrato, quindi, fino a prova contraria, la
responsabilità dei morti e dei malati, “dati inoppugnabili”, grava
sull’Amministrazione Difesa. Non è più tollerabile la farsa
confezionata per sedarci e per eludere le responsabilità, in scena da
oltre un decennio, che ha ripreso a blaterare di nesso diretto causa
effetto, si affanna tra negare l’evidenza e scovare grottesche cause e
concause che offendono la comune intelligenza e soprattutto le famiglie
degli uccisi e la loro memoria (vaccini, alcool, fumo, finanche
l’incestuosità “congenita” dei sardi). E’ indilazionabile
l’adozione delle misure concrete per spezzare la catena di morte e
sofferenze. Nel Pisq sappiamo di 28 militari, del 65% dei pastori e
oltre 50 civili colpiti dalla “sindrome di Quirra”; a Capo Frasca
contiamo 6 militari uccisi, a Teulada 11 militari e 41 civili. I numeri,
pesanti come macigni, sono sottostimati, non esaustivi ma verificabili
nell’arco di una giornata a costo quasi zero (il prezzo della benzina
per un giro nei paesi martiri). ESIGIAMO: * Sospensione immediata delle attività dei poligoni dove si sono registrate le patologie di guerra;
* Evacuazione dei militari esposti alla contaminazione dei poligoni di
Capo Teulada, Decimomanno-Capo Frasca, Salto di . . . . . Quirra, ormai
tristemente noto come il poligono della morte; * Bonifica delle aree contaminate a terra e a mare, ripristino ambientale; * Risarcimento ai malati e alle famiglie degli uccisi del danno (irrisarcibile!) della perdita della salute e della vita. * Risarcimento al popolo sardo del danno inferto al territorio dell’isola. Dalla REGIONE PRETENDIAMO un impegno serio e urgente per: * aprire una vertenza forte con lo Stato; * costringere chi ha inquinato a disinquinare e farsi pieno carico di tutti i danni causati;
* fare valere in tutte le sedi e con tutti gli strumenti di sua
competenza il diritto alla salute e all’ambiente salubre calpestato …. .
. … … . dalle “iniziative ostili” del ministero della Difesa e delle
Forze Armate. Comitato sardo Gettiamo le Basi, tel 3467059885; Famiglie militari uccisi da tumore, tel 3341421838 Comitato Amparu, tel 497851259; Comitato Su Sentidu, tel 3334839824
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