Banco farmaceutico: La crisi non ferma la solidarietà.
SABATO 8 FEBBRAIO
- “Il risultato atteso per questa edizione è un incremento rispetto allo scorso anno. Questo vuol dire che la situazione oggettiva di crisi, che sta purtroppo perdurando, comunque non deprime la volontà di aiutare chi è ancora più in difficoltà, ma al contrario stimola il mettersi a disposizione”. Così Paolo Gradnik, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, commenta alla Dire i numeri della ‘XIV Giornata nazionale della raccolta del Farmaco’, che si terrà in tutta Italia sabato 8 febbraio 2014.
All’iniziativa, realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico Onlus, in collaborazione con Federfarma e Cdo Opere Sociali, hanno aderito quest’anno 3400 farmacie distribuite in 94 province e in più di 1.200 comuni, presso le quali sarà possibile acquistare farmaci da automedicazione che verranno destinati alle persone in stato di povertà su tutto il territorio nazionale. Circa 14mila volontari accoglieranno i cittadini che vorranno dare il loro contributo. “I poveri assoluti- prosegue Gradnik- in Italia sfiorano ormai i 5 milioni, e queste persone hanno a disposizione per curarsi soltanto 12 euro al mese, mentre la media nazionale è di quasi 40”.
Ma chi sono i nuovi poveri, quelli che non hanno la possibilità di accedere ai farmaci? “Dobbiamo sfatare il pensiero che siano una popolazione di emarginati- risponde il presidente della Fondazione Banco Farmaceutico- o di irregolari senza fissa dimora. Oggi, e sempre di più, i poveri sono famiglie italiane che potrebbero essere nostre vicine di casa e che, per una serie di circostanze, come la perdita del lavoro o un evento famigliare come un divorzio, d’improvviso passano da una situazione economica media a una di difficoltà”.
L’emergenza esiste, si potrebbe allora pensare a iniziative dello stesso genere, magari di portata minore, ma più frequenti? “La Giornata di Raccolta è ovviamente una proposta pubblica- dice Gradnik-: è stata la prima iniziativa del Banco Farmaceutico e continua ad essere per i cittadini un punto di riferimento, dando un contributo sostanzioso soprattutto alla cure delle patologie invernali più comuni. Il Banco Farmaceutico in realtà già oggi ha in essere numerose altre iniziative, a cominciare da quelle nei confronti delle donazioni provenienti direttamente dall’industria, oppure il recupero dei farmaci ancora validi ma inutilizzati presso le famiglie”.
“Abbiamo poi in cantiere un nuovo progetto per la popolazione- prosegue- che è particolarmente adatto ad affrontare le calamità naturali che ci riguardano sempre da più vicino: ogni anno, purtroppo, sia sul territorio nazionale sia su quello internazionale ci sono infatti episodi metereologici o della natura che creano emergenza sanitaria. Per questo il banco farmaceutico è presente tutto l’anno, cercando di mettere a disposizione i farmaci gratuitamente a chi poi sul territorio è a contatto immediato con il bisogno”.
“Quest’anno abbiamo raggiunto la cifra di 8 milioni di euro di farmaci distribuiti, riteniamo che la cifra si possa ancora aumentare. D’altra parte dobbiamo farlo perché, nonostante l’incremento del 240% negli ultimi anni delle donazione che noi eroghiamo- spiega ancora Gradnik- abbiamo perso terreno rispetto al bisogno che sta crescendo rispetto alla nostra capacità di rispondere. Due anni fa riuscivamo a coprire circa il 60% delle esigenze di farmaci, mentre oggi, nonostante l’incremento numerico dei farmaci che abbiamo messo a disposizione, purtroppo ne copriamo soltanto il 43%. Per fare un salto in positivo occorre creare rete e pensare anche a un livello di accesso europeo: bisogna che ci sia anche una presa di coscienza da parte delle istituzioni per poter continuare a mantenere quella promessa che abbiamo scritto nella Costituzione di tutelare la salute di tutti. E questo non può essere solo a carico dello Stato: l’obiettivo deve essere quello di creare una vera e propria ‘welfare society’”.
da -
http://www.dire.it/home/5669banco-farmaceutico-crisi-donazione-poveri-.dire
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