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mercoledì 27 novembre 2019

Salvini e Meloni e le Bufale Rilanciate dai Loro Fan

Salvini e Meloni e le Bufale Rilanciate dai Loro Fan



Disinformazione Social: bufale rilanciate da fan Salvini e Meloni
Secondo un’analisi delle conversazioni social effettuata dal docente Matteo Flora i follower di Matteo Salvini e Giorgia Meloni vincono il record di condivisioni di bufale e fake news. Circa i due terzi della disinformazione politica proviene dai fan del leader della lega
 e della first lady di Fratelli d’Italia.

Con un software che monitora il comportamento e l’andamento delle conversazioni sui social, Flora ha esaminato un campione di tre milioni e 155 mila utenti che nell’ultimo mese hanno ricondiviso almeno un “tweet politico”: oltre ai profili di Salvini e Meloni, sono state scandagliate le condivisioni dei messaggi e dei post di Monica Cirinnà, Laura Boldrini, Nicola Zingaretti, Matteo Renzi, Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, tra i politici più attivi su Facebook e Twitter.

Il vero primato però appartiene a YouTube: un milione e 700 mila condivisioni in un mese. I siti di informazione straniera contrariamente di quello che ci si aspetterebbe non sono le grandi testate come il New York times o il Guardian, ma piuttosto siti di informazione come
Breitbart e FoxNews, molto apprezzati dai “fan sovranisti”.

Boom di follower anche per il sito dell’estrema destra americana thegatewaypundit con circa 120 mila retweet nell’ultimo mese, seguito da Russia Today e Sputnik News. In totale sono 350 mila le ricondivisioni di news o post legati a piattaforme di disinformazione,
una cifra che batte di gran lunga i normali siti di notizie online.

Di Madi Ferrucci




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mercoledì 6 novembre 2019

Numero Identificativo sui Caschi degli Agenti

Numero Identificativo sui Caschi degli Agenti



 il Pd Deposita Proposta di Legge

La deputata dem Giuditta Pini ha depositato una proposta di legge che chiede di apporre sui caschi della Polizia un numero identificativo che li renda riconoscibili in caso di abusi

“Ho depositato una proposta di legge per chiedere il numero identificativo sui caschi per le forze dell’ordine”. Lo scrive su facebook la deputata Pd Giuditta Pini. La Pdl, presentata il 23 gennaio 2019, è stata assegnato alla 1ª Commissione permanente Affari costituzionali della Camera, in sede referente, lo scorso il 15 ottobre.

“Il compito delle Forze di polizia è certamente centrale per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini italiani”, scrive la deputata Pini nella relazione introduttiva al progetto di legge. Tale ruolo, aggiunge, “attribuisce funzioni, ovviamente, molto delicate agli agenti di pubblica sicurezza, quindi è bene che a tali responsabilità corrispondano anche adeguati strumenti per la tutela dei cittadini da eventuali abusi del diritto che occasionalmente si potrebbero verificare“.

E continua: “La cronaca ha, purtroppo, registrato episodi in cui dopo abusi da parte delle Forze di polizia non è stato possibile garantire un’adeguata tutela in sede giudiziaria, anche per la difficoltà di riconoscere in maniera univoca l’identità dell’autore di tali abusi. Il caso che nella memoria collettiva rappresenta il maggior vulnus al rapporto tra opinione pubblica e Forze di polizia rimane certamente quello di Genova nel 2001 in occasione del Vertice G8. Si ritiene, dunque, necessaria una normativa che renda più semplice l’identificazione del personale delle Forze
 di polizia tramite appositi strumenti”.

La presente proposta di legge, dice ancora nella relazione la parlamentare dem, “è composta da cinque articoli. L’articolo 1, afferma l’obbligo di indossare la divisa per tutto il personale delle Forze di polizia impegnate per la tutela dell’ordine pubblico, mentre l’articolo 2, istituisce l’obbligo di avere sul casco e sulla divisa un codice identificativo ben visibile e il divieto di nasconderlo o di indossare il casco con il codice di una persona diversa. L’articolo 3, disciplina l’introduzione in via generale e l’utilizzazione delle microtelecamere (bodycam). L’articolo 4, prevede, invece, per il personale autorizzato a operare non in uniforme il divieto di utilizzare indumenti o segni distintivi che lo possono qualificare come appartenente alla stampa o ai servizi di pubblico soccorso, quali medici, paramedici o vigili del fuoco. L’articolo 5, predispone la necessaria copertura finanziaria.

Leggi la proposta di legge
https://www.dire.it/wp-content/uploads/2019/11/numero-caschi-polizia.pdf



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